Titano ha un sistema tettonico a placche come la Terra?

Sulla Luna di Saturno, Titano, è stata recentemente scoperta una faglia che suggerirebbe la presenza di un sistema tettonico a placche, come sulla Terra.

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a cura di Alessandro Crea

Una faglia di scivolamento, il tipo di movimento comune alla ben nota faglia di San Andreas in California, è stata segnalata di recente su Titano, la più grande luna di Saturno. Una nuova ricerca, condotta da scienziati planetari dell'Università delle Hawaii presso la Manoa School of Ocean and Earth Science and Technology (SOEST), suggerisce che questo movimento tettonico potrebbe essere attivo su Titano, deformando la superficie ghiacciata.

Su più mondi oceanici, ad esempio Europa di Giove e Encelado di Saturno, le faglia di scivolamento sono ben documentate. I ricercatori ritengono che il movimento lungo queste faglie sia guidato da variazioni nelle sollecitazioni di marea diurne, la spinta e la trazione causate dal moto relativo di una luna e del suo pianeta.

Titano ha una spessa crosta fatta di ghiaccio d'acqua, duro come la roccia. E Titano è l'unico posto oltre alla Terra noto per avere liquidi sotto forma di laghi e mari sulla sua superficie. Tuttavia, i liquidi di Titano sono idrocarburi, come metano ed etano.

Con dati di osservazione disponibili limitati, Liliane Burkhard, dottoranda e ricercatrice laureata presso il Dipartimento di Scienze della Terra del SOEST, assieme ad altri colleghi ha esaminato la possibilità di tettonica strike-slip utilizzando modelli di faglia basati sulla fisica. I calcoli del modello tengono conto dello stress di marea su Titano, degli orientamenti delle faglie candidate, delle proprietà della crosta e dello stress necessario per causare l'increspatura o la rottura del materiale superficiale.

I  risultati delle ricerche suggeriscono che la rottura del suolo non solo è possibile su Titano, ma potrebbe essere un meccanismo di deformazione attivo sulla superficie e nel sottosuolo e potrebbe potenzialmente servire come percorso per i liquidi del sottosuolo per salire in superficie. Ciò può potenzialmente facilitare il trasporto di materiale che potrebbe influire sull'abitabilità della luna.

In futuro, Burkhard spera di condurre ulteriori ricerche sulla deformazione non solo di Titano ma anche di altre lune ghiacciate per scoprire la loro storia tettonica e le implicazioni astrobiologiche. Diverse missioni di telerilevamento sono programmate per il lancio entro i prossimi anni per indagare Ganimede (ESA JUICE, 2022), Europa (NASA Clipper, 2024) e Titano (NASA Dragonfly, 2027).

"La combinazione di nuove osservazioni con le nostre tecniche di modellazione rafforzerà la nostra comprensione della crosta ghiacciata e individuerà la posizione migliore per l'esplorazione con una futura missione di lander e possibilmente l'accesso all'oceano interno", ha affermato Burkhard.