La tecnologia cerca il suo riscatto sul grande schermo: Google si lancia nella produzione cinematografica e televisiva in un'epoca in cui l'industria tech affronta crescente diffidenza da parte dell'opinione pubblica. Controversie politiche e ripetute violazioni della privacy hanno eroso la fiducia dei consumatori verso i giganti tecnologici, indipendentemente dal loro orientamento politico. In questo clima ostile, Mountain View ha individuato in Hollywood un potenziale alleato per riabilitare la propria immagine e promuovere i suoi prodotti, specialmente tra le nuove generazioni.
L'accordo pluriennale siglato con Range Media Partners, casa di produzione dietro successi come "Longlegs" e "A Complete Unknown", ha dato vita a 100 Zeros, una joint venture dedicata all'identificazione e finanziamento di progetti cinematografici e televisivi. Secondo quanto riportato da Business Insider, l'obiettivo dichiarato è duplice: incentivare i creativi ad adottare le nuove tecnologie Google come l'Immersive View di Maps e i tool spaziali che fondono realtà virtuale e fisica, ma soprattutto plasmare un'immagine positiva dei propri prodotti attraverso l'intrattenimento e la cultura popolare.
La strategia sta già prendendo forma in modo discreto. Lo scorso anno, 100 Zeros ha contribuito finanziariamente al marketing di "Cuckoo", un horror indipendente distribuito da Neon con protagonista Hunter Schaefer. Nonostante il logo della nuova società sia apparso nei titoli di testa, Google ha deliberatamente evitato di pubblicizzare il proprio coinvolgimento nell'operazione, preferendo un approccio più discreto.
L'intelligenza artificiale rappresenta il cuore della nuova strategia narrativa di Google. Ad aprile, l'azienda ha annunciato un'ulteriore collaborazione con Range Media Partners: 'AI on Film', un programma dedicato alla produzione di cortometraggi che esplorano il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale. Le due società si sono impegnate a sviluppare, finanziare e produrre questi corti nell'arco di 18 mesi, con l'obiettivo finale di trasformarne due in lungometraggi.
Mira Lane, recentemente promossa a VP of Technology and Society di Google, ha spiegato a Variety le motivazioni dell'iniziativa:
"Mentre l'IA esce dal regno della fantascienza per entrare nella nostra vita quotidiana, i film narrativi offrono l'opportunità di esplorare e mostrare i modi in cui vogliamo coesistere con questa tecnologia".
Secondo il suo profilo LinkedIn, Lane è ora impegnata a contrastare l'ondata di narrative distopiche scaturite dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Range Media Partners, partner scelto da Google per questa ambiziosa operazione culturale, non è esente da controversie. Fondata nel 2022 da Peter Micelli e Jack Whigham, due veterani della potente agenzia CAA, la società rappresenta personalità del calibro del regista Michael Bay, dell'attore Bradley Cooper e dell'atleta e content creator Ilona Maher. Proprio CAA ha intentato causa contro Range Media nel 2024, accusandola di aver sottratto informazioni riservate attraverso assistenti e dipendenti che stava cercando di attirare nelle proprie fila.
Le accuse non si fermano qui: CAA sostiene che Range Media aggiri la legge californiana e i requisiti della Writers Guild of America operando come agenzia di talenti pur definendosi società di management. Secondo CAA, questo stratagemma consentirebbe a Range di trarre profitto da transazioni non accessibili alle "agenzie di talenti rispettose della legge". A gennaio, Range Media è riuscita a ottenere una sospensione del contenzioso legale.
Mentre Hollywood e Silicon Valley intrecciano sempre più le loro strade, resta da vedere se questa operazione di narrazione culturale guidata riuscirà nell'intento di riabilitare l'immagine dei giganti tecnologici o se finirà per alimentare ulteriori dibattiti sul potere e l'influenza che queste aziende esercitano su ogni aspetto della vita contemporanea, compreso l'intrattenimento.