Altro che scansione di impronta o viso, lo smartphone del futuro si sblocca con il respiro

IIT Madras sviluppa un sistema di biometria basata sul respiro umano: innovazione rivoluzionaria per smartphone e medicina.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Nei vivaci corridoi dell'IIT di Madras, un gruppo di scienziati visionari sta intraprendendo un viaggio innovativo, che potrebbe potenzialmente rimodellare il panorama dell'identificazione biometrica ed estendere i suoi viticci nel regno della scienza medica e oltre. Guidato dallo stimato Prof. Mahesh Panchagnula del Dipartimento di Meccanica Applicata e Ingegneria Biomedica, questo team sta cercando di svelare i segreti nascosti nel nostro respiro.

La premessa è tanto elegante quanto rivoluzionaria: così come ogni fiocco di neve vanta una struttura cristallina unica, allo stesso modo ogni individuo possiede un modello distinto all'interno dell'aria che espira. Sfruttando tecnologie AI all'avanguardia, i ricercatori intendono sfruttare queste minuscole variazioni nella dinamica del flusso d'aria per creare un'inedita forma di firma biometrica, potenzialmente in grado di rivaleggiare con le onnipresenti impronte digitali sia per precisione che per versatilità.

Al centro della loro impresa c'è il concetto di geometria extratoracica - l'intricata rete di vie aeree che regola il passaggio del respiro dai polmoni al mondo esterno. È all'interno di questa rete labirintica che il team cerca di identificare le sottili sfumature che differenziano un individuo dall'altro. Attraverso un'analisi meticolosa di campioni di serie temporali di respiro raccolti da un gruppo eterogeneo di soggetti, hanno già dimostrato un notevole tasso di successo, con algoritmi di conferma dell'utente che vantano un'impressionante accuratezza del 97%.

Ma le implicazioni della loro ricerca vanno ben oltre il campo della sicurezza degli smartphone e del controllo degli accessi. Il Prof. Panchagnula immagina un futuro in cui questa tecnologia funga da pietra miliare della medicina personalizzata, offrendo regimi di trattamento su misura per gli individui in base ai loro profili respiratori unici. Dalla messa a punto della terapia inalatoria all'ottimizzazione dei dosaggi dei farmaci, le potenziali applicazioni sono tanto diverse quanto profonde.

Tuttavia, l'aspetto forse più intrigante di questa innovazione risiede nella sua intrinseca semplicità: a differenza delle modalità biometriche tradizionali, che si basano su complessi dispositivi di scansione o elaborati sensori, l'approccio basato sul respiro offre un mezzo di identificazione continuo e non invasivo. Come dice lo stesso Prof. Panchagnula, "non stupitevi se domani la tecnologia si insinuerà nelle vostre mani e non avrete più bisogno di spiegare [i problemi respiratori, N.d.R.], ma solo di respirare".