Il governo americano ha intensificato negli ultimi mesi l'uso di tecnologie di sorveglianza mobile per monitorare i cittadini, con particolare focus sulle comunità più vulnerabili. L'Immigration and Customs Enforcement (ICE), l'agenzia federale che si occupa di controlli sull'immigrazione, ha investito oltre 800.000 dollari quest'anno per acquisire veicoli dotati di dispositivi in grado di tracciare gli smartphone. Questa escalation tecnologica rappresenta un'evoluzione preoccupante delle capacità di controllo governative, che ricorda per certi versi le tecniche di sorveglianza di massa già viste in altri contesti politici.
La tecnologia "Stingray" e il suo funzionamento
I dispositivi acquistati dall'ICE sono conosciuti tecnicamente come Cell Site Simulator (CSS), ma nel gergo comune vengono chiamati "Stingray" o IMSI catcher. Il loro funzionamento è tanto semplice quanto invasivo: questi apparecchi si fingono ripetitori cellulari legittimi, inducendo gli smartphone nelle vicinanze a connettersi automaticamente. È come se un attore mediocre cercasse di mimetizzarsi in una situazione normale, ma con conseguenze molto più serie per la privacy dei cittadini.
Una volta stabilita la connessione, il dispositivo è in grado di raccogliere dati su tutti i telefoni cellulari presenti nell'area. Le informazioni acquisite possono essere utilizzate per monitorare la partecipazione a manifestazioni, tracciare individui specifici o creare un database delle presenze in determinate zone geografiche.
Le contromisure disponibili per gli utenti
Fortunatamente, esistono strumenti di difesa contro queste tecnologie di sorveglianza. Gli utenti che hanno aggiornato i propri dispositivi ad Android 16 possono attivare una nuova funzione chiamata "Network notifications", progettata specificamente per rilevare quando il telefono potrebbe essere monitorato attraverso questi sistemi. È importante ricordare che questa opzione non è attiva per impostazione predefinita e deve essere abilitata manualmente nelle impostazioni.
Parallelamente, organizzazioni per i diritti civili come la Electronic Frontier Foundation hanno sviluppato progetti hardware fai-da-te, come il Rayhunter, che permettono agli utenti di costruire dispositivi domestici per rilevare la presenza di Stingray nelle loro zone.
Un fenomeno non nuovo ma in crescita
L'utilizzo di tecnologie Stingray da parte dell'ICE non rappresenta una novità assoluta, dal momento che l'agenzia impiega questi strumenti ormai da diversi anni nelle sue operazioni. Tuttavia, l'investimento recente di oltre 800.000 dollari indica un'intensificazione significativa di queste attività di sorveglianza. I documenti del Federal Procurement Data System, citati da TechCrunch, confermano l'acquisto di questi veicoli specializzati all'inizio del 2024.
Il momento scelto per questo potenziamento tecnologico coincide con un inasprimento generale delle politiche governative nei confronti delle comunità immigrate e di chiunque venga percepito come "straniero". Le operazioni di controllo si sono estese ben oltre gli obiettivi dichiarati, colpendo spesso famiglie e comunità già in situazioni di fragilità sociale generando uno scenario molto preoccuppante.
L'intensificazione dell'uso di Stingray si inserisce in un contesto più ampio di pressioni sul mondo tecnologico. Sia Google che Apple hanno adottato misure che sembrano supportare gli sforzi governativi, rimuovendo dai propri store applicazioni progettate per proteggere gli utenti dalle azioni dell'ICE. Questo scenario solleva alcuni interrogativi sul ruolo delle aziende tecnologiche nella protezione della privacy degli utenti di fronte alle richieste delle autorità.