Android dà più problemi di iOS, ma va meglio di prima

Nel primo trimestre 2016 Android si è confermato un sistema operativo più problematico rispetto al concorrente iOS, con un divario che si va riducendo. In Europa e Stati Uniti sono ancora molti i prodotti mandati in assistenza senza che ci sia nessun problema concreto.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Android dà più problemi di iOS, ma la distanza (in affidabilità) si è ridotta sensibilmente negli ultimi mesi. Questo è quanto emerge dall'ultimo rapporto di Blancco Technology Group, società specializzata nell'assistenza che basa i propri dati sull'analisi di "milioni" di smartphone su cui è installata l'applicazione SmartChk platform - un prodotto destinato soprattutto agli operatori telefonici e ai produttori di smartphone

Nel primo trimestre di quest'anno Android ha fatto segnare una percentuale di "fallimenti" del 44% (Failure Rate), in calo rispetto al 56% del trimestre precedente. Tra i produttori Android è Samsung a generare il maggior numero di problemi (44%), ma d'altra parte è anche il primo venditore al mondo. Galaxy S6 e Galaxy S5 sono i dispositivi più problematici.

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Di contro, nel caso di iOS la failure rate è solo del 25%, in aumento rispetto al 15% del quarto trimestre 2015. In questo caso i dispositivi più critici sono iPhone 6 e iPhone 5s, che rappresentano rispettivamente il 25% e il 17% degli smartphone che hanno dato problemi.

Android ha il primato anche per quanto riguarda il crash delle applicazioni, che paradossalmente sono in buona parte prodotti di sicurezza e manutenzione dello smartphone stesso. Blancco rileva anche che i dati cache delle applicazioni, su Android, sono tra le principali cause di prestazioni ridotte; il corollario è che molte persone non sanno di poter risolvere questo problema da soli e mandano il telefono in assistenza.

Blancco offre anche uno sguardo alla distribuzione geografica e al tipo di problemi riscontrati. È l'Asia l'area del mondo con più smartphone che vanno in riparazione (55%), seguita da Europa (35%) e Stati Uniti (27%). Di contro, negli USA è maggiore la percentuale di smartphone rimandati indietro senza che fosse rilevato alcun problema (NTF, no trouble found). Quest'ultimo particolare era al centro dell'ultimo rapporto, che sottolineava come spesso il problema principale sia l'utente piuttosto che l'hardware o il software. Anche in Europa la percentuale NTF è piuttosto alta (65%), mentre è relativamente bassa (45%) in Asia.

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Quanto alle cause dei problemi, sono soprattutto fotocamera, touchscreen, ricarica della batteria, microfono e doppia SIM.  

Vale la pena soffermarsi un momento sulle differenze tra il blocco asiatico e quello occidentale (USA ed Europa). Nel primo caso pare che ci siano più problemi, in particolare per quanto riguarda Android. Succede forse perché è un'area del mondo dove sono venduti molti prodotti economici e ultraeconomici, da quali è lecito aspettarsi problemi più o meno gravi - ma è vero che Blancco cita GS5 e GS6, vale a dire i top di gamma Samsung del 2014 e 2015. Inoltre abbondano anche i negozi alternativi a Google Play e App Store, fonti che spesso e volentieri si sono rilevate problematiche.

Gli esperti di Blancco Technology Group rilevano che "i prodotti Android sono proni a maggiori crash delle applicazioni e problemi di cache delle app stesse. I nostri dati, inoltre, rivelano che nonostante la vantaggiosità e la popolarità degli smartphone dual SIM in Asia e in Europa, questi dispositivi rappresentano una porzione significativa di quelli che danno problemi in queste regioni".