Apple accusata di concorrenza sleale su App Store

Blix, sviluppatrice dell'app Blue Mail, dichiara di aver prove che testimoniano il comportamento scorretto di Apple nel modo di classificare le app concorrenti su App Store.

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a cura di Lucia Massaro

Ancora accuse di concorrenza sleale per Apple. Secondo quanto riferito dal Washington Post, Blix (società fondatrice dell’app BlueMail) afferma di avere prove che testimonierebbero il comportamento scorretto del colosso di Cupertino a proposito della classifica su App Store per le app che sono in concorrenza con quelle sviluppate da Apple.

Blix sostiene di aver scoperto l’anomalia a fine settembre, quando la sua app BlueMail sarebbe improvvisamente passata dalla posizione 143 alla 13. Il tutto sarebbe avvenuto poche settimane dopo la pubblicazione dell’articolo in cui The New York Times ha cercato di capire come mai le app di Apple fossero classificate più alte rispetto a quelle della concorrenza. Insospettiti dall’improvviso salto in classifica, Blix ha cercato di capire se lo stesso fenomeno avesse toccato anche altre app che competono con quelle di Cupertino.

Utilizzando i dati storici della società di ricerche di mercato Sensor Tower, gli sviluppatori avrebbero determinato che BlueMail non è stata l’unica applicazione a salire in classifica quel 26 settembre, ma che anche per altre app si sarebbe verificato un picco inspiegabile. "Diverse tipologie di app concorrenti a quelle Apple hanno goduto di un aumento improvviso e inspiegabile delle classifiche di ricerca", si legge nell’ultimo rapporto depositato da Blix in tribunale, dove lo scorso ottobre ha citato in giudizio Apple per violazione di brevetti e delle norme antitrust.

Non è stata una decisione facile procedere con questa causa contro la più grande azienda tecnologica del mondo", ha dichiarato Ben Volach, co-fondatore di Blix. “Blix e il suo prodotto BlueMail sono le ultime della lunga serie di vittime di Apple. Il monopolio dell'azienda sulla distribuzione di app preclude la concorrenza e danneggia i consumatori. Apple ha anche danneggiato altri sviluppatori che altrimenti competerebbero in modo equo", ha affermato.

Secondo l’accusa, Apple avrebbe danneggiato BlueMail perché – come soluzione multipiattaforma che funziona su Android, Windows e Mac - rappresenterebbe una minaccia per l’app Mail di Apple. L’accusa prosegue sostenendo che il colosso californiano utilizza Gatekeeper (gli avvisi che hanno lo scopo di prevenire la diffusione di malware) per consolidare il potere sul software desktop dando alla società “potere monopolistico sulle applicazioni MacOS”.

Un altro passaggio cruciale infatti sostiene che Apple eviterebbe il controllo e la concorrenza per le proprie applicazioni impedendo agli utenti di fornire valutazioni e recensioni. “Apple si immunizza da una forma di concorrenza che tutti i suoi competitor devono affrontare - rendendo effettivamente quelli Apple gli unici sviluppatori di software le cui app sono elencate (di solito come primo risultato) senza feedback o commenti negativi”.

Ma non solo. Per l’accusa, “Apple ha deciso intenzionalmente di promuovere concorrenti di bassa qualità, per dare ai consumatori l'illusione che fossero disponibili solo applicazioni di bassa qualità come sostituti dell'applicazione di posta preinstallata di Apple”. Insomma, tante accuse pesanti che verranno esaminate da chi di competenza per stabilire se il comportamento di Apple è davvero anticoncorrenziale o meno. Il gigante californiano non ha ancora ufficialmente risposto alle accuse di Blix.

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