Apple e Samsung a cazzotti in tribunale: finisce in pareggio

Apple ha perso il processo contro Samsung in Olanda ma ne ha vinto uno negli Stati Uniti. La sud coreana è sotto inchiesta della Commissione Giustizia statunitense per l'uso dei brevetti 3G, intanto Apple perde la paternità del Rubber-banding. Una guerra senza esclusione di colpi, ma anche senza vincenti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La guerra in carta bollata fra Apple e Samsung continua in tutto il mondo con un'altalena di vittorie e sconfitte da entrambe le parti e nuove indagini. La corte dell'Aia, in Olanda, ha dato ragione a Samsung assolvendola dall'accusa di infrazione del brevetto multitouch di Apple. Ad essere sotto accusa era ancora una volta il Galaxy 10.1, scagionato senza riserve.

La sud coreana però ha poco da cantar vittoria: un giudice della US International Trade Commission ha accolto la denuncia di Apple secondo cui Samsung ha violato dei brevetti di sua proprietà con i tablet Galaxy, Transform e Fascinate, e con lo smartphone Captivate. Secondo il magistrato Thomas Pender sono stati violati quattro dei sei brevetti in causa. Il giudizio è preliminare.

Ormai il tribunale è un cinema multisala

Inoltre è delle ultime ore la notizia secondo la quale Samsung è stata messa sotto inchiesta negli Stati Uniti per presunto abuso dei brevetti 3G, che ricordiamo sono coperti dalle normative FRAND (Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory Terms - condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie). Apple aveva già lamentato in passato presunte violazioni delle convenzioni internazionali nella politica di cessione dei brevetti essenziali, ora l'alto numero di denunce reciproche fra i due concorrenti ha attirato l'attenzione del Dipartimento della Giustizia statunitense (DOJ). Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal sarebbero in corso le indagini. Verifiche analoghe sono già in corso anche in Europa.

Destino vuole che Apple non si possa godere lo spettacolo senza preoccupazioni: stando a quanto riportato da Florian Mueller sul blog Foss Patent l'ufficio brevetti statunitense ha invalidato il brevetto sul Rubber-banding, ossia l'effetto a elastico degli elenchi di contenuti che scorrono verso l'alto o il basso. È proprio grazie a questo brevetto che Apple aveva ottenuto in Germania il blocco temporaneo delle vendite per i prodotti Motorola Milestone XT720, Defy, Atrix e Xoom.

Apple ha finito di giocare con gli elastici

La revisione è dovuta a una segnalazione anonima che ne richiedeva il riesame. Si sospetta che la soffiata sia stata di Google, ma non ci sono prove a riguardo. Quel che è certo è che alla base della decisione dell'ufficio brevetti c'è più di un caso di prior art: ci sono proprietà intellettuali registrate in precedenza che descrivono funzioni analoghe.

Questo balletto di condanne, assoluzioni e assegnazioni di brevetti è solo l'ennesima riconferma dell'inutilità della guerra di religione che Apple e Samsung (e molte altre) stanno portando avanti ormai da troppo tempo, e del fatto che il sistema brevettuale - non solo statunitense - è profondamente da riformare. Non è più al passo con i tempi: la crisi economica soffoca la crescita del mercato IT, e uno dei pochi comparti a non subirne gli effetti collaterali è quello della telefonia. È fisiologico che le tante aziende che si accalcano in questo piccolo recinto cerchino di accoltellarsi a vicenda. I brevetti e i tribunali dovrebbero essere usati per impedirlo, non per armare i contendenti.