Il mondo del design industriale di Apple continua a perdere pezzi pregiati, e l'ultima defezione riguarda proprio il volto che ha presentato al pubblico uno dei prodotti più attesi dell'anno. Abidur Chowdhury, il designer che lo scorso settembre ha introdotto sul palco il nuovo iPhone Air, ha abbandonato Cupertino per unirsi a una startup nel settore dell'intelligenza artificiale, secondo quanto rivelato da fonti vicine alla vicenda. La notizia, riportata da Bloomberg, ha creato non poco scalpore all'interno dell'azienda della mela morsicata, considerando il profilo sempre più rilevante che Chowdhury aveva acquisito nel team di progettazione.
Il fenomeno dell'esodo di talenti da Apple non rappresenta certo una novità degli ultimi mesi, ma sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti per la compagnia californiana. Mentre l'attenzione dei media si è concentrata principalmente sulla fuga di cervelli dai reparti dedicati all'intelligenza artificiale, con ingegneri e ricercatori di primo piano che hanno scelto di passare a concorrenti come Meta, Anthropic e OpenAI, il dipartimento design sta vivendo una parallela emorragia di competenze che rischia di compromettere uno dei pilastri storici dell'identità Apple.
La lista delle partenze eccellenti dal team di design è diventata impressionante nel corso degli ultimi anni. Evans Hankey, che aveva raccolto la pesante eredità di Jony Ive come responsabile del design industriale dopo la sua uscita, ha lasciato l'azienda. Tang Tan, con oltre 25 anni di esperienza nel design Apple alle spalle, ha fatto le valigie.
Cyrus Daniel, che per 15 anni ha contribuito al team di progettazione dell'interfaccia umana, se n'è andato insieme a Matt Theobald, quasi 20 anni dedicati al design manifatturiero di Apple. Anche Erik de Jong, figura chiave nella progettazione dell'Apple Watch, ha scelto altre strade.
Molti di questi designer hanno trovato una nuova casa proprio in io, la società fondata dall'ex guru del design Apple Jony Ive, che quest'anno è stata acquisita da OpenAI. Una destinazione che rappresenta simbolicamente il passaggio dal regno dell'hardware a quello del software intelligente, dall'oggetto fisico all'esperienza digitale potenziata dall'AI. Per Apple, vedere i propri talenti migrare verso l'ex mentore che ha definito l'estetica dei suoi prodotti più iconici rappresenta un colpo particolarmente doloroso.
Nel caso specifico di Chowdhury, le fonti interpellate da Bloomberg hanno tenuto a precisare che la sua partenza non ha alcun legame con il debutto dell'iPhone Air, dispositivo sul quale il designer ha svolto un ruolo cruciale durante lo sviluppo. Il profilo LinkedIn di Chowdhury risulta ancora aggiornato con Apple come datore di lavoro attuale, e l'identità della startup di intelligenza artificiale che lo ha accolto rimane avvolta nel mistero. Le persone informate sui fatti, che hanno chiesto l'anonimato trattandosi di questioni private, hanno sottolineato come la sua uscita abbia generato onde d'urto significative all'interno dell'organizzazione.
Questa continua perdita di figure di spicco solleva interrogativi sul futuro della filosofia progettuale che ha reso Apple sinonimo di eccellenza nel design. La capacità di trattenere i migliori talenti creativi era sempre stata considerata uno dei punti di forza dell'azienda, grazie a una combinazione di risorse illimitate, progetti stimolanti e l'aura di prestigio associata al marchio. Tuttavia, l'ascesa delle startup specializzate in AI sembra aver spostato gli equilibri, offrendo ai designer l'opportunità di lavorare su tecnologie emergenti che potrebbero definire il futuro dell'interazione uomo-macchina ben oltre i confini dei tradizionali dispositivi hardware.