Apple rivoluziona la policy software dell'iPhone

Apple cambia gran parte delle proprie politiche. Con un colpo si spugna spariscono le limitazioni per gli sviluppatori e quelle per le agenzie pubblicitarie, e inoltre si pubblicano finalmente le linee guida per l'approvazione delle applicazioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha deciso di fare marcia indietro su ben tre fronti: apre allo sviluppo di applicazioni con linguaggi e compilatori di ogni tipo, pubblica le linee guida per l'approvazione delle applicazioni, e concede ad altri operatori pubblicitari tutti gli strumenti per operare su iPhone. Qui potete leggere le dichiarazioni dell'azienda, in inglese.

Presentazione di iAd

La decisione è frutto delle molte pressioni ricevute, da parte di consumatori, sviluppatori, aziende e soprattutto autorità. La polemica più intensa riguarda probabilmente la proibizione di usare compilatori per creare le applicazioni, e l'ostilità di Apple per il formato Flash (Steve Jobs ha spiegato perché disdegna Flash).

Adobe non l'ha mai presa molto bene (Adobe, una campagna mediatica per salvare Flash), e alcun ritengono che si tratti di abuso di posizione dominante. Un'ipotesi credibile anche per le autorità europee (Flash bandito da iOS, l'UE vuole fare chiarezza) e statunitensi (Apple indagata dall'Antitrust per l'iPhone, è ufficiale).

Apple non cita le indagini, ma preferisce concentrarsi sugli sviluppatori. "Il nostro desidero [sic] è di continuare a rendere l'App Store un'esperienza sempre migliore. Per questo abbiamo ascoltato i nostri sviluppatori […] In particolare, abbiamo deciso di mitigare tutte le limitazioni relative agli strumenti di sviluppo usati per creare app iOS, purché tali applicazioni non comportino il download di codice. Ciò dovrebbe dare agli sviluppatori la flessibilità che desiderano, pur mantenendo un elevato livello di sicurezza, come da noi richiesto."

Flash su iPhone, almeno il porting è possibile

Questo, nel caso ci fosse bisogno di dirlo, non significa che l'iPhone diventerà compatibile con Flash.

Adobe si è già rimessa al lavoro sul compilatore da Flash a IOS, detto Packager, il cui sviluppo era stato sospeso. L'azienda si dice molto soddisfatta dei cambiamenti, e aggiunge che alcuni sviluppatori hanno già ottenuto l'approvazione per applicazioni create con il Packager.

Il secondo punto interessante è la pubblicazione delle linee guida (pdf). Non sappiamo perché Apple abbia tenuto questo documento nascosto per quattro anni, ma almeno da oggi gli sviluppatori potranno orientarsi, nello sviluppare applicazioni per iPhone. Ecco alcuni passaggi:

  • L'applicazione deve essere "seria", infatti si legge che "Abbiamo 250.000 applicazioni sull'AppStore, non ce ne servono altre che facciano scorregge. Se la tua applicazione non fa qualcosa di utile o divertente, non sarà accettata.  
  • Niente bug né crash. Niente applicazioni che diano l'idea di essere fatte in due giorni oppure sembrino un'esercitazione.
  • Niente pornografia o altro materiale discutibile
  • Niente applicazioni che servano a guidare veicoli a distanza
  • "Rifiuteremo ogni contenuto che va oltre il limite. Quale limite, chiedete voi? Come disse un giudice della Corte Suprema, lo saprò quando lo vedrò." Questo lascia ad Apple ancora un buon margine di discrezionalità.
  • "Se la tua applicazione riceve un rifiuto, abbiamo una piattaforma specifica per il supporto. Correre dalla stampa e gettarci fango addosso non aiuta. Mai".
  • "Questo documento potrebbe cambiare"

Questa è una svolta storica nelle politiche di Apple, e toglie un argomento ai detrattori dell'azienda. Grazie a questa nuova trasparenza Google Voice potrebbe finalmente riuscire a entrare nello smartphone più famoso del mondo. (vedi Apple censura Google Voice, esultano gli operatori e Google Voice fuori da iPhone, la FCC indaga).

AppStore

L'ultimo cancello che Apple ha deciso di aprire riguarda il mercato della pubblicità online. Anche in questo caso l'azienda aveva a che fare con le lamentele dei concorrenti (ci si può convivere) e con i sospetti delle autorità Antitrust (Apple recinta iOS 4 per la pubblicità mobile).

Apple consentirà a tutti gli operatori di raccogliere dati sugli utenti, basterà ottenerne il consenso. Questa scelta riporta in partita AdMob, l'agenzia pubblicitaria acquisita da Google. (Google shopping prenatalizio con AdMob e Gizmo5).

L'AD di AdMob ha dedicato un post alla questione. "Questi nuovi termini assicurano agli sviluppatori di poter scegliere tra diverse possibilità pubblicitarie (compresi Google e AdMob) per guadagnare denaro e finanziare le loro applicazioni", scrive infatti Omar Hamoui.

AdMob e Google

È anche vero che Apple non ha mai applicato le restrizioni nel settore pubblicitario, che di fatto stavano diventando lettera morta. Anche in questo caso le operazioni si svolgono sotto lo sguardo torvo dell'autorità Antitrust (Apple e l'Antitrust, anche iAd nel mirino?).

Insomma, ieri a Cupertino c'è stato un piccolo terremoto. Apple ha messo a tacere diverse critiche, ma si è anche messa al riparo (per il momento) da indagini che avrebbero potuto rivelarsi molto scomode.

Considerata la situazione, c'è qualcos'altro che potrebbe cambiare, visto che c'è un'altra indagine in corso su iTunes (iTunes sotto indagine, Apple scorretta sul mercato).

In ogni caso oggi, più che con l'uscita di iPhone 4, possiamo dire con Apple che Ora tutto cambia. Di Nuovo.