Apple scuote il Nasdaq, fa meglio della Svizzera e può tutto

Il successo dell'iPhone 5 ha spinto il valore delle azioni di Apple sopra ai 700 dollari. Un record che si somma a quello delle prenotazioni nelle prime 24 ore. Secondo gli analisti questo è solo l'inizio: questo fine settimana si venderanno almeno 8 milioni di unità. Intanto fan a New York si sono già messi in fila.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'iPhone 5 costa quanto un'azione di Apple: ieri al NASDAQ per la prima volta nella storia il titolo è stato scambiato sopra ai 700 dollari nella sessione after hour. In realtà si tratta di una soglia psicologica, perché i 691,06 dollari di venerdì scorso non sono certo da buttare.

Apple iPhone 5

Per una volta la cronaca finanziaria non è deprimente: le azioni, che alla fine hanno chiuso a 699,78 dollari con un incremento dell'1,23 percento, avevano toccato i 700,44 dollari, salvo poi retrocedere leggermente. La quotazione è comunque da record, l'ennesimo per Apple, che solo quest'anno ha guadagnato il 73%, con una capitalizzazione di mercato che è progressivamente arrivata agli attuali 655,98 miliardi di dollari: più del PIL della Svizzera (636 miliardi di dollari).

L'andamento azionario di Apple

Tutto merito della passione sfrenata dei consumatori per il nuovo smartphone, che ha portato le prenotazioni a toccare i due milioni di pezzi in 24 ore. Anche qui si parla di record. Una dimostrazione da manuale del rapporto causa effetto fra l'andamento delle vendite e il valore di un'azienda la cui ricchezza ve ben oltre i margini di guadagno sui prodotti.

Non a caso Bloomberg ha calcolato che Apple ha al momento una liquidità di 117 miliardi di dollari: abbastanza per comprare HP, Facebook e Yahoo agli attuali valori di mercato.

L'entusiasmo è ovviamente alle stelle e gli analisti hanno di nuovo alzato le stime di vendita per spingere ancora più su il titolo in borsa. Stando a quanto pubblicato da Barron's gli esperti di settore stimano che le vendite dell'iPhone 5 arriveranno a una quota compresa fra 5 e 10 milioni già nel prossimo fine settimana.

Ne sono certi Gene Muster e Douglas J. Clinton di PiperJaffray, che hanno messo a confronto i dati storici delle vendite di terminali Apple usando i dati ufficiali.

Dall'analisi si ricava che le prenotazioni nelle prime 24 ore sono aumentate del 100% rispetto a quelle dell'iPhone 4S. A questo si aggiunga che lo scorso anno le prenotazioni rappresentavano il 25% del totale delle vendite del fine settimana di successivo all'annuncio. 

Supponendo che anche questa volta la proporzione venga mantenuta, i due analisti hanno concluso che "le prenotazioni totali saranno almeno di 8 milioni di unità". 

Modello Data di annuncio Prenotazioni Record di vendite
iPhone 2007/06/29   1 milione in 74 giorni
iPhone 3G 2008/07/11   1 milione in 3 giorni
iPhone 3GS 2009/06/19   1 milione in 3 giorni
iPhone 4 2010/06/24 600.000 in 24 ore 1,7 milioni in 3 giorni
iPhone 4S 2011/10/14 1 milione in 24 ore 4 milioni in 3 giorni
iPhone 5 2012/09/21 2 milioni in 24 ore

Nel caso peggiore, concludono Muster e Clinton, si arriverà a 4 milioni di prenotazioni, con un incremento del 33% rispetto ai dati registrati all'annuncio dell'iPhone 4S.

L'ipotesi conservativa pare comunque poco probabile, anche perché i fan sembrano letteralmente impazziti. A New York, per esempio, ci sono persone che si sono già messe in fila per aggiudicarsi l'iPhone 5 il primo giorno di vendita.

Un fenomeno che David Maister, un ex professore alla Harvard Business School, ha spiegato nel libro The Psychology of Waiting Lines. Questo comportamento estremo in sostanza si giustifica in tre punti. Il bisogno di occupare il tempo per avere l'impressione che scorra più velocemente.

A New York già in coda per l'iPhone 5

In secondo luogo uscire di casa e sedersi davanti al negozio dà la sensazione psicologica di avere iniziato un percorso, un po' come quando al ristorante il cameriere porta le bevande per alleggerire l'attesa delle portate. In ultimo, la coda diminuirebbe in qualche modo l'ansia dell'attesa, perché darebbe la sensazione che il futuro è più vicino di quanto non lo sia realmente.

Le argomentazioni sono senza dubbio valide, ma la fila davanti all'Apple Store continua comunque a farci ridere.