Un miliardo di dollari non bastano per placare le ire di Apple contro Samsung. L'azienda di Cupertino pretende il blocco delle vendite di 29 prodotti sud coreani e un'ulteriore multa da 707 milioni di dollari. Anche Samsung è insoddisfatta del verdetto, si rischia di rifare tutto da capo.
Andando per ordine, nella mozione depositata venerdì presso la corte distrettuale della California del Nord si legge che Apple ha chiesto altri 400 milioni di dollari per la violazione dei brevetti sulla progettazione (in sostanza la copia del design), 135 milioni per l'intenzionalità nel reato, 121 milioni di dollari per danni supplementari dovuti alle vendite di prodotti Samsung non contemplati nel verdetto della giuria. Infine, nel conto vanno aggiunti 50 milioni di dollari di interessi sui danni calcolati fino al 31 dicembre.
Apple e Samsung chiedono un nuovo processo, ci risiamo
Secondo quanto riportato da Computerworld, inoltre, sarebbero da aggiungere al calcolo altri 155,8 milioni di dollari extra per "cinque prodotti che violano brevetti Apple e ai quali la giuria ha assegnato una multa inferiore rispetto all'importo minimo dei danni calcolato dagli esperti di Samsung".
Apple in più ha chiesto un'ingiunzione di blocco delle vendite di tutti "i prodotti contraffatti o di qualsiasi altro prodotto con una o più caratteristiche" che violano i brevetti Apple. Sembra che ad essere a rischio siano questa volta 29 prodotti, di cui 26 smartphone e 3 tablet. Questo implica che potrebbe essere a rischio anche il Galaxy S III, il top della gamma Samsung che ha superato i venti milioni di unità vendute in 100 giorni dal debutto sul mercato.
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Anche Samsung è insoddisfatta del verdetto e ha chiesto una revisione del processo. In quello chiusosi a fine agosto secondo i suoi avvocati i tempi per il dibattimento sono stati troppo limitati e sono state escluse troppe prove determinanti.
In una dichiarazione di Samsung riportata dall'agenzia Reuters si legge un'accusa pesante verso il sistema statunitense: "è un peccato che il diritto brevettuale possa essere manipolato per dare a un'azienda il monopolio sui rettangoli con gli angoli arrotondati, a dispetto delle tecnologie che vengono migliorate ogni giorno da Samsung e da altre aziende".
Secondo indiscrezioni circolate la scorsa settimana, inoltre, sembra certo che l'azienda sud coreana intenda mettere in discussione anche le presunte violazioni di brevetti sulla tecnologia LTE a carico dell'iPhone 5 di Apple, di cui sono già state vendute 10 milioni di unità.
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La richiesta di un nuovo processo probabilmente resta l'unico punto sul quale concordano i due colossi IT. Un ricorso da parte di Samsung sembrava scontato fin dal giorno della sentenza, esclusivamente a favore dell'avversaria. Semmai è inaspettata la reazione di Apple, che con le richieste di oggi supera di gran lunga il conto che lei stessa aveva presentato nella prima istanza, che era "solo" di 2,5 miliardi di dollari.
Quel che è certo è che la noia delle cause legali non sta allontanando gli acquirenti né di Apple né di Samsung. Anzi, i record di iPhone e Galaxy S III forse sono la dimostrazione più lampante dell'inutilità di questi processi e dell'inconsistenza delle accuse.