BlackBerry PlayBook compatibile con le app Android

Secondo indiscrezioni RIM potrebbe installare la Dalvik virtual machine sul PlayBook per fornire il supporto alle applicazioni Android. Una decisione difficile a due mesi dalla data presunta di annuncio: il tablet più atteso dell'anno sembra sempre di più in alto mare.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il PlayBook di RIM potrebbe installare una macchina virtuale Dalvik per poter supportare le app di Android (Android Ice Cream e Honeycomb: a quest'estate). L'indiscrezione non è stata confermata ufficialmente, ma è noto che RIM sta studiando il modo per equipaggiare il suo tablet PC con applicazioni e funzioni che lo rendano appetibile rispetto ai concorrenti (RIM PlayBook in alto mare, altro che sfida all'iPad).

RIM aveva già spiegato che pensava di sfruttare una Java virtual machine per garantire il supporto alle applicazioni Android, ma non aveva mai rilasciato dettagli a riguardo. Il problema del PlayBook è che il sistema operativo QNX non consente di sfruttare le app create per il BalckBerry, quindi RIM si deve ingegnare per trovare un'alternativa valida.

BlackBerry PlayBook con Android

La Dalvik Virtual Machine non è una novità (Google si chiama fuori da Android nella causa Oracle), dato che è la stessa macchina virtuale installata su gran parte dei dispositivi con sistema operativo Android.

Questa novità prospetta un possibile coinvolgimento di Google, con una alleanza fra le due aziende (alquanto improbabile) che assicuri a RIM il supporto ufficiale di Android. In questo caso il PlayBook (RIM PlayBook batte l'iPad nell'autonomia) avrebbe per default l'accesso all'Android Market, il supporto per Gmail, Maps, e tutte le altre app di Google. In pratica il PlayBook diventerebbe a tutti gli effetti un altro dei tanti tablet PC con Android presenti sul mercato, anche se il sistema operativo non è Android.

BlackBerry PlayBook con Android - clicca per ingrandire

Integrare le applicazioni Android nel PlayBook consentirebbe la disponibilità immediata di migliaia di contenuti a costo zero, e porrebbe il PlayBook allo stesso livello dei concorrenti con Android. L'apertura ad Android deve tuttavia essere valutata con attenzione. RIM potrebbe cercare l'alleanza con Google rinunciando alla propria indipendenza, sminuendo l'esclusività del PlayBook e facendolo diventare un dispositivo Android come tanti. Il tutto in cambio di un successo pressoché immediato e della certificazione di Google per le applicazioni Android che potranno essere installate.

Dall'altro canto RIM potrebbe evitare l'alleanza con Google, installare comunque la Dalvik virtual machine per dare accesso alle applicazioni Android, che devono però essere ottimizzate e certificate da RIM.

Il successo di un tablet non è dovuto solo alla dotazione hardware, ma al tipo e al numero di attività che consente di svolgere, quindi quella che ha davanti RIM è una scelta strategica molto importante. Quello che stupisce è che l'azienda canadese si stia ponendo questi interrogativi a fine gennaio, quando il PlayBook è atteso per l'inizio di aprile (RIM PlayBook ad aprile, con il Wi-Fi e già 17mila App): dobbiamo prepararci all'ennesimo ritardo?

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