Chip per la Realtà Aumentata, da domani nello smartphone

Un'azienda tedesca ha sviluppato un microchip dedicato alla Realtà Aumentata, che troverà presto posto in smartphone e altri dispositivi indossabili. Un nuovo passo verso un innovativo concetto di città.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La tedesca Metaio ha sviluppato un microchip per smartphone dedicato alla Realtà Aumentata, vale a dire per quelle applicazioni che uniscono informazioni sull'ambiente circostante, inquadrato con la fotocamera, a dati digitali provenienti da varie fonti.

La novità prende il nome di AR Engine, e l'azienda che l'ha creata sta collaborando con ST-Ericsson per includerla nei componenti che fanno comunemente parte di uno smartphone. L'idea è di rendere l'uso della Realtà Aumentata più facile, immediato e meno impegnativo dal punto di vista energetico.

"Immaginate di camminare per strada con un paio di occhiali AR, con la videocamera che esamina l'ambiente costantemente", è l'affascinante ipotesi suggerita da Peter Meier, cofondatore e direttore tecnologico dell'azienda.

Le possibilità in effetti sarebbero numerose, e le più ovvie rimandano alla raccolta d'informazioni. Con il sistema descritto potremmo conoscere la storia di un monumento, gli orari di apertura di un museo o di un negozio, comparare prezzi, sapere se i nostri amici hanno apprezzato un certo ristorante, ottenere indicazioni stradali e tanto altro.

L'idea della "guida turistica hi-tech" è probabilmente quella più nota quando si parla di Realtà Aumentata, ma non certo l'unica. Il fatto è che fino ad ora questo tipo di applicazione ha avuto una diffusione davvero molto limitata.

Forse il problema è che al momento bisogna andarsene in giro tenendo il telefono davanti agli occhi per "aumentare" la realtà, e non è certo una prospettiva stimolante. A meno che non ci si veda costretti, è preferibile evitarlo.

Se però all'equazione aggiungiamo un paio di occhiali come i Project Glass di Google, e un chip dedicato che fa funzionare tutto al meglio senza consumare troppo la batteria, ecco che le ipotesi sembrano a un tratto più vicine.

Ed è proprio questo che promette il nuovo chip: più prestazioni e minori consumi, affinché si possa fare un "uso costante" della Realtà Aumentata. "L'AR Engine farà per la Realtà Aumentata ciò che le GPU fecero anni fa nel mondo dei videogiochi. Si tratta di un grande balzo in avanti, e crediamo che l'AR Engine, insieme a ST Ericsson, aiuterà a realizzare la Città Aumentata – l'idea di un ambiente completamente connesso grazie alla Realtà Aumentata e reso possibile da piattaforma mobile di nuova generazione", conclude Meier.