Durante l'estate, MediaTek, il noto produttore di chip per smartphone e dispositivi mobile, ha annunciato l'arrivo di un nuovo chipset davvero competitivo, il Dimensity 9300.
Questo chip mira a competere con Qualcomm e con la sua serie Snapdragon 8, cercando di ridurre il divario tra le prestazioni che da sempre differenzia le due aziende.
Tuttavia, è sorta una preoccupante notizia riguardo al prossimo Dimensity 9300 di MediaTek: sembra che questo chipset si surriscaldi in modo eccessivo, risultando impossibile da produrre rispettando il progetto originale.
Questo problema, indubbiamente, causerà molteplici difficoltà nei rapporti tra MediaTek e i suoi clienti OEM, poiché a questi ultimi erano stati promesse delle performance che, attualmente, sembrano impossibili da raggiungere a causa dell’eccessivo surriscaldamento.
La causa del surriscaldamento sembra essere legata a delle audaci scelte di progettazione, le quali vedono la distribuzione dei core ARM, sulla wafer octa-core del chipset. A differenza della maggior parte dei chip moderni basati su ARM, che includono core veloci e lenti per gestire la potenza e il calore, il Dimensity 9300 sembra privilegiare solo core veloci e molto veloci, con quattro di ciascun tipo (Cortex-A720 e Cortex-X4, rispettivamente).
Nonostante il design a quattro nanometri abbia suscitato molto interesse, ha creato anche dei problemi per i produttori di smartphone che, ovviamente, vogliono sfruttare al massimo le prestazioni senza surriscaldare i dispositivi.
Con il lancio del chip previsto per ottobre, MediaTek si trova ora in una situazione difficile: dovrà scegliere se ridurre drasticamente la velocità per rispettare i requisiti termici degli OEM, compromettendo così gran parte delle prestazioni pubblicizzate del chip, o spingere i clienti verso soluzioni meno entusiasmanti ma più affidabili.
Una cosa è certa, se Mediatek non troverà una soluzione soddisfacente per i suoi clienti, potrebbe rischiare che questi ultimi si allontanino completamente dall’azienda, in virtù dei ritardi a catena che si genererebbero in termini di produzione dei futuri device.