È nato prima l'iPhone o l'iPad? L'uovo o la gallina?

Steve Jobs interviene su numerosi argomenti. Ora sappiamo che l'iPad nasce prima dell'iPhone, che Apple non sta lavorando su schermi flessibili e che Apple non vuole fare la guerra a Flash, ma ha solo scelto una strada differente.

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a cura di Manolo De Agostini

Steve Jobs ha partecipato alla conferenza All Things Digital e ha detto la sua su molti argomenti. Ecco i più importanti. Il sorpasso di Apple su Microsoft per valore di mercato (Apple è più grande di Microsoft, secondo la Borsa) "è una cosa incredibile ma che in fine dei conti non ha molto significato".

Parlando invece di iPhone e iPad, Jobs ha confessato che è nato prima il tablet dello smartphone, nonostante l'iPad sia arrivato sul mercato dopo l'iPhone. Jobs ha dichiarato di avere avuto l'idea di puntare sullo schermo multi-touch, abbandonando la tastiera, all'inizio degli anni 2000. Apple in quel momento stava già lavorando a uno smartphone.

Il primo prototipo di iPad gli fece cambiare idea ed Apple rivide l'intero concetto di iPhone fino ad arrivare al prodotto che abbiamo oggi. L'uscita dello smartphone prima del tablet è stata una mera strategia di mercato. Steve Jobs credeva imporsi nel mercato della telefonia avrebbe facilitato l'approccio della gente con un dispositivo di rottura come l'iPad. Aveva torto? Si direbbe di no.

iPad è il primo passo per rimpiazzare i portatili? Secondo Jobs il cambiamento del concetto di PC è inevitabile, ma bisognerà vedere quanto tempo richiederà questo passaggio. "La trasformazione del PC in un nuove forme come il tablet sta mettendo alcune persone a disagio perché il PC ci accompagna da tempo. Il PC è brillante...ci piace parlare dell'era post-PC, ma è scomodo".

Jobs a All Things Digital - Foto: Engadget

iPad con schermo flessibile? Apple non ha attualmente la tecnologia per farlo. "In molti ci stanno provando ma siamo ancora lontani diversi anni" da un uso commerciale di massa e convincente. E come la mettiamo con Flash? La risposta di Jobs è chiara.

"Apple non ha le risorse che hanno altri e dobbiamo scegliere con quale cavallo gareggiare. Cerchiamo di cavalcare quelli che vanno in salita. Se si sceglie saggiamente, vi risparmiate una grande quantità di lavoro". "Non abbiamo iniziato una guerra a Flash. Abbiamo fatto una decisione tecnica. Adobe ha sollevato un putiferio solo all'arrivo dell'iPad. La prima risposta di Apple (Steve Jobs ha spiegato perché disdegna Flash), secondo Jobs, è arrivata solo dopo essersi stancati degli attacchi di Adobe. "Abbiamo il coraggio delle nostre convinzioni. Scegliamo questa strada perché vogliamo fare i migliori prodotti al mondo per i nostri clienti. Se abbiamo successo li compreranno, altrimenti non lo faranno. Finora sembra che iPad piaccia...ne vendiamo uno ogni tre secondi" (Un iPad ogni tre secondi, Apple festeggia i 2 milioni).

Sull'iPhone 4G (o HD) finito nelle mani di un giornalista e vivisezionato in rete, Jobs è stato molto chiaro. "C'è un'indagine in corso, ma posso dirvi quello che so. Per fare un prodotto che lavora senza fili, dovete provarlo. Non si può semplicemente tenerlo in laboratorio. C'è un dibattito se sia stato lasciato in un bar o rubato da una borsa, ma la persona che lo ha trovato ha provato a venderlo. È una grande storia ... c'è un furto, l'acquisto di beni rubati, estorsioni. E probabilmente anche sesso da qualche parte... qualcuno dovrebbe farci un film".

"Quando è accaduta questa vicenda, la gente mi diceva di lasciar perdere, di non perseguire il giornalista perchè aveva acquistato una proprietà rubata e aveva provato un'estorsione. Ho pensato molto e ho concluso che la cosa peggiore che poteva succedere è cambiare i nostri valori. Non potevo farlo, piuttosto avrei smesso".

Jobs infine ha parlato anche dei suicidi di alcuni operai Foxconn (Foxconn, una tragedia che riguarda tutti noi), azienda che produce i prodotti Apple. "Siamo tutti impegnati su questa vicenda. Facciamo uno dei migliori lavori rispetto a qualsiasi altra industria per capire le condizioni di lavoro dei fornitori. Foxconn non è un'azienda di schiavi, è una fabbrica. 13 suicidi su 400 mila lavoratori quest'anno è un tasso inferiore a quello 11 suicidi su 100 mila negli Stati Uniti, ma è un dato ancora preoccupante. Stiamo cercando di capire le cose e ora abbiamo delle persone laggiù".