FairPhone ha presentato di recente il proprio smartphone, che porta lo stesso nome dell'organizzazione. Presentato lo scorso dicembre, il coraggioso progetto mira a realizzare un telefono "etico", vale a dire un prodotto che sia ecocompatibile e che riconosca dignità alle persone che lavorano in tutta la catena, dall'estrazione dei materiali all'assemblaggio.
Ne è nato uno smartphone Android 4.2 dual-SIM con processore da 1,2 Ghz (MTK6589M),16 GB di memoria interna, e 1 GB di RAM. Lo schermo da 4,3 pollici è protetto da un vetro Dragontrail Glass, e non mancano una fotocamera frontale e una posteriore, rispettivamente da 1,3 e 8 megapixel. La memoria si può espandere con scheda MicroSD, e la batteria da 2000 mAh è estraibile.
Abbiamo quindi un telefono di fascia media, che l'associazione ha messo in vendita a 325 euro. Un prezzo tutto sommato in linea con quelli di prodotti simili proposti da Samsung, HTC, Nokia e altri marchi. Produzione e vendita tuttavia non cominceranno fino a che non si raggiungerà un minimo di 5000 ordini.
Al di là del prezzo, ciò che fa la differenza in questo caso è un valore aggiunto intangibile. Chi comprerà questo telefono potrà contare sul fatto che non c'è stato sfruttamento del lavoro, o che non si è versato sangue per estrarre le materie prime. Insomma, un prodotto etico e certificato.
L'idea è del tutto nuova nell'ambito dell'elettronica, ma non in termini assoluti. Il commercio etico è infatti una realtà ormai consolidata, almeno nel cibo, nell'abbigliamento e persino nella gioielleria. In questo senso il FairPhone è una pietra miliare, un simbolo che è già storico, che abbia successo o meno. Un oggetto meritevole, che speriamo possa dare inizio a una nuova tendenza.