Google presenta Adiantum: la crittografia per gli smartphone meno potenti

Adiantum è il nuovo sistema di crittografia pensato da Google per i dispositivi meno potenti, come gli smartphone Android One, smartwatch e dispositivi medici collegati.

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a cura di Lucia Massaro

Google ha presentato ufficialmente Adiantum, la nuova forma di crittografia per proteggere i dati archiviati su dispositivi con una ridotta potenza di elaborazione. L’attuale crittografia utilizzata sui dispositivi Android di fascia medio-alta utilizza Advanced Encryption Standard (AES) che non è supportato dagli smartphone Android One.

Questi terminali sono solitamente equipaggiati con SoC di fascia bassa come ARM Cortex-A7 assistiti da un solo Gigabyte di RAM. La crittografia è disattivata per impostazione predefinita o è totalmente assente in quanto AES è talmente lento da risultare inutile se non si dispone di un hardware crittografico dedicato. Per assicurare lo stesso livello di sicurezza per tutti gli utenti del robottino verde, il gigante di Mountain View ha voluto offrire una soluzione alternativa e altrettanto valida.

Adiantum è pensato per qualsiasi dispositivo a basso consumo basato su Linux compresi smartwatch e dispositivi medici. Utilizza il codice di flusso ChaCha20, più veloce di AES quando l’accelerazione hardware manca. Il nuovo metodo di crittografia è eseguibile sui dispositivi con Android 9 e versioni successive. Ovviamente, se il device ha un hardware dedicato deve essere utilizzato AES.

Google ha imposto a tutti i produttori di integrare il supporto a un sistema crittografico a partire da Android 6, con alcune eccezioni che riguardavo proprio i dispositivi meno potenti. Adiantum mira a eliminare queste eccezioni. Nella pagina dedicata, è possibile vedere il miglioramento delle prestazioni di Adiantum su un dispositivo dotato del SoC ARM Cortex-A7 rispetto all’algoritmo AES-256-XTS.

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