HTC accusa Samsung: ci ha negato gli schermi AMOLED

Secondo un dirigente di HTC Samsung avrebbe usato in passato la propria capacità produttiva per affossare il successo di terminali come il Desire, rifiutandosi di produrre i pannelli AMOLED necessari. Concorrenza sleale?

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung usa la propria capacità e potenza produttiva per sgambettare la concorrenza nel settore mobile? Domanda legittima dopo aver letto le affermazioni di Jack Tong, presidente di HTC North Asia, al Focus Taiwan. Tong ha infatti affermato che HTC ha imparato quanto la gestione della filiera produttiva possa diventare un vantaggio competitivo.

Il dirigente ha infatti richiamato quanto successo nel 2010, quando l'azienda presentò il Desire, un terminale dotato di schermo AMOLED realizzato da Samsung. Il prodotto fu accolto così bene dai consumatori e dagli operatori che, secondo Tong, Samsung fece un passo indietro, rifiutandosi di fornire i pannelli AMOLED per il terminale HTC e probabilmente anche per successivi prodotti, influenzando così le scelte dell'azienda taiwanese, e pilotando

"Abbiamo scoperto che la fornitura dei componenti principali di uno smartphone può essere usata come un'arma competitiva", ha dichiarato il dirigente. Insomma, si tratta di un'accusa in piena regola al colosso sudcoreano, reo di decidere i destini di un prodotto concorrente azzoppandone la disponibilità o influenzandone le caratteristiche, grazie alla sua divisione produttiva. Tra l'altro non bisogna dimenticare le "scaramucce social", più recenti, tra le due aziende (Samsung ha pagato degli utenti per gettare fango su HTC?).

Il dirigente di HTC ha anche aggiunto che Samsung sta facendo un buon lavoro per quanto riguarda l'integrazione verticale della propria catena di produzione e il marketing, e che i marchi taiwanesi dovrebbero lavorare a più stretto contatto con i partner produttivi locali e globali per realizzare soluzioni più innovative.

Il Ministero dell'Economia taiwanese punta a realizzare una catena di produzione locale, così da aiutare i produttori del paese a tagliare i costi. Il ministero sta inoltre cercando di portare a Taiwan produttori di pannelli AMOLED stranieri, e sono già sette o otto le aziende giapponesi contattate. Non è chiaro a che punto siano le trattative, ma l'obiettivo del governo è far sì che HTC, Acer, Asus e altre usino componenti "made in Taiwan".