Huawei P40 Pro recensione: il nuovo "cameraphone" di riferimento

Recensione Huawei P40 Pro, smartphone top di gamma dell'azienda cinese che arriva in Italia a 1049,99 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi diventano una prova. Lo diceva Agatha Christie, maestra indiscussa del racconto giallo, che probabilmente avrebbe ritenuto quasi superfluo recensire il P40 Pro. Si perché c'erano già tanti indizi sul fatto che il nuovo smartphone top di gamma di Huawei fosse dotato di un comparto fotografico di primissimo livello, a cominciare dalla semplice scheda tecnica. Qualche giorno fa' c'è stata la consacrazione da parte del portale specializzato DXOMark, mentre oggi arriva la nostra: siamo di fronte a un nuovo punto di riferimento per la fotografia su smartphone.

Una premessa del genere però non può e non deve "nascondere" un limite oggettivo che, purtroppo, ha colpito tutti gli smartphone Huawei degli ultimi mesi, ovvero l'assenza dei servizi Google. Come abbiamo già sottolineato nella recensione del Mate XS, l'azienda cinese ha compiuto passi da gigante da questo punto di vista, con lo store proprietario App Gallery che cresce quotidianamente e un importante supporto economico alla community degli sviluppatori. Mai come questa volta si intravede, potenzialmente, una credibile alternativa al Play Store e all'App Store. Non poter utilizzare però servizi come YouTube, Drive o Maps è comunque un importante punto a sfavore.

Effetti collaterali della battaglia commerciale tra Stati Uniti e Cina. Un peccato non poter godere appieno dell'esperienza utente offerta da Android sul P40 Pro, anche perché non è il solo comparto fotografico a toccare l'eccellenza. Del resto, i 1.049,99 euro richiesti di listino non sono casuali, e rappresentano una vera e propria scommessa per Huawei. Una cifra importante, probabilmente troppo alta considerando la premessa, ma che racconta la volontà dell'azienda cinese di non voler fare passi indietro rispetto allo status ormai raggiunto, specie nei confronti degli utenti.

Fotografie e video, c'è un nuovo re sul trono

Il P40 Pro rappresenta il compimento di un percorso che Huawei ha inaugurato nel 2018 con il P20 Pro e proseguito egregiamente con il P30 Pro lo scorso anno (grazie anche all’introduzione dello zoom periscopico). Non siamo di fronte a una rivoluzione, ma l'approccio dell'azienda cinese - mirato a migliorare tanti piccoli aspetti software e hardware - è stato estremamente efficace. Il risultato dimostra come non sia strettamente necessario, oggi, dover stravolgere tecnicamente un progetto, per ottenere risultati nettamente superiori.

Sul retro ci sono infatti quattro sensori: principale da 50 Megapixel f/1.9 con stabilizzazione ottica dell’immagine; grandangolare da 16 Megapixel, da poter sfruttare per eseguire i time-lapse in 4K e lo slow-motion a 7680 fps; teleobiettivo da 12 Megapixel, con zoom ottico 5X e ibrido 10X (si può arrivare in digitale a 50X); sensore ToF 3D per la profondità di campo. Una configurazione che offre una meravigliosa versatilità di utilizzo.

Affrontiamo subito il tema dello zoom periscopico, tecnologia mutuata dal P30 Pro. Rispetto al modello dello scorso anno, è migliorata sensibilmente la stabilizzazione quando ci si spinge in là con gli ingrandimenti dell'immagine. In soldoni, si riesce a con lo zoom in maniera molto più precisa, anche in digitale (si può arrivare fino a 50X). La nitidezza degli scatti, in queste modalità, ricalca quella già ottima dello scorso anno, con un leggero passo in avanti in notturna. Nonostante non sia una possibilità nuova, stupisce sempre poter avere a disposizione un simile livello di zoom su uno smartphone.

Il sensore principale da 50 Megapixel offre un livello di dettaglio estremamente elevato, tanto in diurna quanto in notturna. In questo secondo caso, interviene l'apposita modalità che, come ormai sappiamo, è davvero in grado di fare miracoli. A stupire è soprattuto la resa cromatica, estremamente fedele a quella naturale, una capacità che esalta soprattutto gli scatti in modalità ritratto. Eccellente anche il lavoro del sensore grandagolare, anche se avrei gradito un angolo di visuale più ampio. Poco da dire sulla fotocamera frontale da 32 Megapixel (ottima), se non per il fatto di essere assistita da un sensore IR ToF 3D, che interviene soprattutto nel riconoscimento facciale: non siamo ai livelli del Face ID di Apple, specie con poca luce.

E poi c'è la parte video, ambito in cui c'è stato il vero salto di qualità da parte di Huawei. P40 Pro è in grado di registrare filmati in 4K a 60 fps, con un livello mai visto prima su uno smartphone dell'azienda cinese, soprattutto in notturna. Per DXOMark, in questo momento, non ci sono dispositivi mobili in grado di fare meglio da questo punto di vista, anche se il portale non ha ancora testato il Galaxy S20 Ultra 5G. A mio avviso, quest'ultimo è ancora un passo avanti nella quantità di dettaglio nei video, ma stiamo davvero guardando il capello.

Ergonomia buona, display al top

Design ed ergonomia vanno di pari passo in questo P40 Pro. Esempio lampante: la cornice laterale, sugli angoli, si allarga fino ad "abbracciare" gli spigoli dello schermo, proteggendolo maggiormente in caso di urti accidentali. Una soluzione ingegnosa che, contemporaneamente, si integra perfettamente con la parte estetica. La scocca è realizzata in vetro e questo rende lo smartphone un po' scivoloso, ma nulla di tragico. Lo spessore del modulo fotografico posteriore crea qualche problema di stabilità quando poggiamo il dispositivo su di un piano.

Non è impossibile da utilizzare con una mano, grazie al rapporto di forma in 19.5:9, che lo rende stretto e allungato. Decisamente d'impatto il foro ovoidale nello schermo che ospita le due fotocamere anteriori (da questo punto di vista, il richiamo estetico con il Galaxy S10+ è netto). Davvero molto bella la colorazione oggetto della nostra prova e denominata Deep Sea Blue, che offre effetti cangianti a seconda di come viene colpita dalla luce. P40 Pro è comunque disponibile anche nelle varianti cromatiche Ice White e Black. Presente la certificazione d'impermeabilità IP68.

Lo schermo è curvo sui bordi ma, fortunatamente, non si verifica quel fastidioso fenomeno dei tocchi involontari. Il display è un pannello OLED da 6,58 pollici, con una resa meravigliosa: si vede perfettamente all'aperto, gli angoli di visuale sono praticamente infiniti e la risoluzione tocca i 1.200 x 2.640 pixel. Il refresh rate è a 90 Hz, per cui massima fluidità per giochi e contenuti multimediali. Questi ultimi, tra l'altro, possono contare sul supporto allo standard HDR10. Insomma, tutto ciò che è lecito attendersi dallo schermo di uno smartphone di fascia alta.

Poco da dire anche sulle prestazioni. La piattaforma hardware è infatti composta dal Kirin 990 5G abbinato a 8 Gigabyte di RAM, praticamente identica a quella del Mate XS. Tutto gira in maniera fluida senza intoppi, come Huawei ci ha ampiamente abituati da tempo. Completissima la connettività: oltre al supporto al 5G, c'è il Wi-Fi 6 ax dual-band, il Bluetooth 5.1, il GPS A-GLONASS BDS Galileo QZSS, l'NFC, la porta a infrarossi. Ottima la ricezione, mentre ho trovato l'audio multimediale un po' sotto tono, anche perché non è stereo.

L'autonomia del P40 Pro conferma quanto l'azienda cinese sia un punto di riferimento in quest'ambito. La batteria da 4.200 mAh consente di coprire agevolmente tutta la giornata e, con un utilizzo intenso, si superano anche le 7 ore di schermo acceso a fronte di 16/17 ore lontani dalla presa elettrica. In più, c'è la ricarica rapida a 44W (sia cablata che wireless, alla medesima velocità!) con caricabatterie apposito incluso in confezione.

Netti passi in avanti dei Huawei Mobile Services

P40 Pro non ha i servizi Google, lo abbiamo specificato in apertura. Conosciamo bene le limitazioni di questa mancanza, che abbiamo peraltro approfondito in un video apposito che potete recuperare a questo indirizzo. C’è però un’ottima notizia: Huawei sta lavorando benissimo per supportare App Gallery, il suo store di applicazioni proprietario. Le aggiunte di nuovi servizi sono praticamente quotidiane e gli investimenti in tal senso dell’azienda cinese sono evidenti. In più, dove non arriva App Gallery arriva TrovApp, applicazione di cui vi abbiamo parlato in un articolo dedicato.

Si tratta di un servizio sviluppato da un team italiano che, di fatto, cerca in rete gli apk di qualsiasi applicazione, gestendone la successiva installazione, davvero molto comodo. Tutto ciò non toglie però come l’assenza dei vari Google Maps, YouTube, Google Drive, possa rappresentare per alcuni utenti una limitazione insormontabile. Mai come questa volta però, la sensazione è che ci sia un’azienda in grado realmente di creare un’alternativa valida al Play Store. Staremo a vedere.

In ogni caso, il software è basato sulla versione AOSP di Android 10, personalizzato con la EMUI 10. Poco da dire su questa interfaccia grafica, che ben conosciamo, ricca di funzionalità, in alcuni casi fin troppe.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Così come arriva sul mercato, P40 Pro è certamente un prodotto che si rivolge a una nicchia. Probabilmente l'utente ideale di questo smartphone è chi necessità di un comparto fotografico di primissimo livello che, perché no, possa essere utilizzato anche in determinati contesti lavorativi. In questi casi, l'acquisto è decisamente consigliato, al netto delle limitazioni legate all'assenza dei servizi Google, che certamente non ne compromettono le capacità fotografiche.

Probabilmente, al fine di allargare la base di potenziali acquirenti, Huawei avrebbe potuto posizionarlo a un prezzo più aggressivo (in Italia arriva a 1.049,99 euro). Lo sappiamo però, il mercato smartphone dei top di gamma seguire regole particolari, spesso fuori da logiche prestabilite. L'azienda cinese sta però lanciando segnali chiari ai concorrenti, non ha intenzione di abdicare. Insomma, sono tutti avvisati, Google compresa.