I cellulari indeboliscono le ossa, lo dice uno studio

Un nuovo studio dell'Università Nazionale di Cuyo, in Argentina, ha evidenziato una minore densità ossea nell'anca destra di chi è solito portare il cellulare da quel lato del corpo. La riduzione aumenta nei soggetti che trascorrono più ore con addosso il telefonino.

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a cura di Roberto Caccia

Secondo un nuovo studio le radiazioni elettromagnetiche causate dai telefoni cellulari potrebbero causare un calo della densità ossea. Il dottor Fernando Sravi dell'Università Nazionale di Cuyo,in Argentina, ha riscontrato che gli uomini abituati a portare il cellulare sul lato destro del corpo hanno un ridotto contenuto minerale osseo (BMC) e una minore densità minerale ossea (BMD) nella loro anca destra.

Sravi ha misurato i livelli di BMC e BMD nell'anca destra e sinistra in due gruppi di uomini in salute: 24 di loro non usano il cellulare, mentre gli altri 24 hanno portato abitualmente il loro dispositivo sul lato destro del corpo, per almeno un anno.

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I livelli medi di BMC e BMD hanno evidenziato risultati abbastanza simili fra i due gruppi. Tuttavia, gli uomini del gruppo senza cellulari hanno un valore di BMC più alto nel collo del femore destro, una normale asimmetria non riscontrata nell'altro gruppo.

In altre parole, gli uomini abituati a portare il cellulare sulla destra hanno un valore di BMC minore nel collo del femore destro rispetto agli uomini che non ne hanno mai portato uno. Inoltre, si è riscontrata un'ulteriore correlazione tra la riduzione della densità ossea e le ore trascorse con addosso un cellulare.

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Questo studio evidenzia dunque la possibilità che l'esposizione a lungo termine ai campi elettromagnetici di smartphone e telefoni cellulari possa influire negativamente sulla mineralizzazione delle ossa, anche saranno necessari studi più approfonditi per confermarlo.

Il dottor Sravi sottolinea che sarebbe una buona idea realizzare un test con campioni femminili, che hanno tassi più alti di osteoporosi, e con i più giovani, affetti sicuramente da una maggiore esposizione ai telefoni cellulari nell'arco della loro vita rispetto alle persone adulte.