iPhone 13, Apple A15 Bionic è già il chip più potente di tutti

Apple A15 Bionic ha già dimostrato che sarà in grado di sbaragliare la concorrenza, anche quella del prossimo futuro!

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Nella giornata di martedì 14 settembre, Apple solleverà finalmente il drappo rosso dalla nuova famiglia di iPhone. Il chip che muoverà gli iPhone 13 si chiama Apple A15 Bionic ed ha già dimostrato che sarà in grado di sbaragliare la concorrenza, anche quella del prossimo futuro!

I chip progettati internamente da Apple per i propri iPhone e prodotti nelle fonderie di TSMC hanno sempre superato in prestazioni le proposte concorrenti Qualcomm Snapdragon, Samsung Exynos, HiSilicon Kirin e MediaTek. Secondo un leak apparso su un forum sudcoreano anche Apple A15 Bionic, il SoC che sarà il cuore dei futuri iPhone 13, non farà eccezione.

Se vogliamo credere a questa fuga di notizie, l'A15 Bionic dovrebbe raggiunge un picco di 198fps in GFXBench Manhattan 3.1, un punteggio in grado di eclissare i chip mobile più potenti ad oggi presenti sul mercato.

Il framerate sembra scendere tra i 140 e 150 fps dopo una seconda esecuzione del benchmark, ciò implica che A15 Bionic avrà incredibili performance per brevi periodi ma manterrà comunque un livello di prestazioni di tutto rispetto in carichi sostenuti nel tempo nonostante l'evidente throttling.

Questi risultati, stando alla fonte, sono stati ottenuti con un engineering sample presumibilmente sottoposto a test nel mese di luglio. Di conseguenza, le prestazioni descritte potrebbero non corrispondere a ciò che le unità definitive sono in grado di raggiungere. L'A15 Bionic proporrebbe comunque un significativo aumento delle prestazioni rispetto all'A14 Bionic anche in caso di throttling.

Il Samsung Exynos 2200, che si dice sarà il primo con a bordo una GPU AMD RDNA2, sarebbe stato testato nello stesso benchmark ottenendo quasi 30fps in meno di A15 Bionic. Questo divario di framerate equivale a una differenza percentuale di circa il 16%, una situazione che posizionerebbe il futuro chip dell'azienda sudcoreana a livelli altissimi ma ancora non in cima alla "catena alimentare".

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