iPhone 14, programmato per non essere riparato in autonomia

Questo anche se le parti utilizzate sono 100% funzionanti ed originali Apple, provenienti da un iPhone "donatore".

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'arrivo dei nuovi modelli di iPhone ha portato con sé anche diverse brutte notizie di contorno. Stando a quanto visto nei primi video di disassemblaggio di iPhone 14 e iPhone 14 Pro, sembra che Apple abbia programmato i nuovi dispositivi per non essere facilmente riparabili in autonomia.

Oltre ad aver quindi aumentato il costo di sostituzione della batteria per tutti i modelli di fine 2022, sembra che sia necessario per forza passare da un centro assistenza Apple ufficiale, autorizzato, oppure aderire al costoso programma self-repair messo in piedi dall'azienda per sostituire alcune componenti.

Questo anche se le parti utilizzate sono 100% funzionanti ed originali.

Non un inizio con i fiocchi per quello che è indiscutibilmente il "miglior iPhone di sempre". Diversi YouTuber, tra questi Hugh Jeffreys e Phone Repair Guru, hanno scoperto delle novità che possiamo definire solamente come preoccupanti durante il loro solito test di disassemblaggio e sostituzione delle parti dai nuovi iPhone 14, sia Pro che base.

Provando infatti a sostituire la scheda madre tra due diversi iPhone 14 Pro nuovi e perfettamente funzionanti, Jeffreys ha potuto verificare come diverse delle funzionalità degli smartphone fossero disattivate e non più riattivabili al momento del riassemblaggio. La sostituzione di display, modulo Face ID e della batteria rendono di fatto inutilizzabili i costosi smartphone Apple per cui avete pagato fior fior di quattrini.

Lo scambio

Ma andiamo con ordine per comprendere al meglio i fatti. Scambiando le due schede madri dei telefoni, di fatto Jeffreys ha simulato un intervento di riparazione che va a rimpiazzare ogni singolo componente dell'iPhone che non sia la scheda madre.

Questa procedura è stata pensata per verificare se Apple avesse rimosso i propri sistemi di blocco introdotti nei modelli passati o ne avesse introdotti di nuovi.

Quanto scoperto è, senza mezzi termini, molto preoccupante per quanto riguarda il diritto di ogni consumatore a riparare in autonomia i propri dispositivi.

Cosa non funziona più

La sostituzione del modulo della fotocamera frontale causa il blocco immediato del sistema Face ID e di tutte le funzioni che utilizzano l'array di sensori che contiene, come ad esempio la modalità ritratto e la modalità cinematica con la fotocamera frontale. In alcuni casi rende del tutto inutilizzabile tale fotocamera.

Il cambio di batteria fa scomparire dalle impostazioni di sistema l'indicatore di salute della cella, utile per capire quanto la batteria del proprio iPhone sia degradata nel tempo. Cambiare il display, una delle parti più delicate e facilmente danneggiabili, porta alla disattivazione completa del sensore di luminosità automatica e della funzione True Tone.

Tutti questi interventi rendono l'iPhone inutilizzabile come si intende ed il software bombarda l'utente di avvisi riguardo la non genuinità delle parti utilizzate. Parti che, lo ripetiamo, sono 100% funzionanti ed originali in quanto in arrivo da un iPhone "donatore" identico e appena smontato.

Nemmeno il fatto di ricollegare le componenti di partenza alla scheda madre originale sembra risolvere tutti i disguidi causati dal software di Apple, la quale sta imponendo un blocco assolutamente non necessario e che obbliga l'utente ad affidarsi esclusivamente a centri di riparazione ufficiali o autorizzati per gli interventi.

Le conseguenze

Dunque, Anche avendo a disposizione un iPhone identico al vostro, magari acquistato su un mercatino dell'usato a prezzo vantaggioso perché danneggiato, non potete utilizzarlo per recuperare di persona le parti ancora funzionanti e sostituirle a quelle danneggiate del vostro amato smartphone.

Per fare un esempio pratico: è come se, alla rottura di un pezzo del motore della vostra auto, foste obbligati a passare per il produttore o per un meccanico autorizzato direttamente da esso per la sostituzione, non potendo recuperare per esempio il pezzo da un'altra auto incidentata, risolvendo il problema ed evitando che tale pezzo perfettamente funzionante finisca in una discarica.

Il lancio del programma Self Service Repair sembrava mostrare una prima apertura del colosso di Cupertino al diritto sacrosanto di ogni utente di riparare un oggetto che di fatto ha acquistato e possiede.

Alla prova dei fatti, tuttavia, l'azienda ha invece stretto le maglie, rendendo gli iPhone 14 ancora più difficili da riparare per gli utenti smanettoni, gli appassionati e chiunque abbia quindi un minimo di manualità per potersi cimentare nell'operazione. È possibile passare dal programma ufficiale Apple Self Service Repair, ma questo a volte costa molto di più che andare direttamente in un centro assistenza ufficiale, una mossa che è stata sicuramente fatta per scoraggiare gli utenti nelle riparazioni fai-da-te.

Vi lasciamo al video originale che spiega nel dettaglio ogni singolo problema riscontrato: