Il settore smartphone sta vivendo una svolta inaspettata che ribalta anni di filosofia progettuale: dopo aver inseguito per un decennio il mantra "più sottile è meglio", Apple sembra aver invertito rotta in modo radicale. Le indiscrezioni sull'iPhone 18 Pro Max suggeriscono che il prossimo flagship di Cupertino potrebbe diventare il dispositivo più pesante mai prodotto dall'azienda, superando anche l'iPhone 14 Pro Max del 2022. Una scelta che riflette evidentemente le preferenze reali degli utenti, emerse dai dati di vendita della gamma iPhone 17, e che potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato mobile premium.
Secondo quanto riportato dal leaker Instant Digital sulla piattaforma cinese Weibo, iPhone 18 Pro Max supererà la soglia dei 240 grammi di peso, registrando un incremento rispetto ai 233g dell'attuale iPhone 17 Pro Max (acquistabile qui su Amazon) e ai 227g del precedente iPhone 16 Pro Max. Il dato assume particolare rilevanza se confrontato con la strategia dual-track adottata da Apple con la generazione 17, dove il nuovo iPhone Air ha puntato tutto sulla leggerezza estrema.
Il verdetto del mercato è stato inequivocabile: mentre iPhone Air ha registrato vendite deludenti nonostante lo spessore ridotto, i modelli iPhone 17 Pro e Pro Max hanno superato le aspettative commerciali. La scelta degli utenti premia chiaramente autonomia e capacità produttiva rispetto alla portabilità, spingendo Apple a consolidare questa direzione progettuale. Il dato è significativo perché contraddice anni di narrative industriali che indicavano la miniaturizzazione come obiettivo primario.
L'incremento di massa dell'iPhone 18 Pro Max deriva principalmente da un aumento dello spessore complessivo del chassis, necessario probabilmente per ospitare una batteria ancora più capiente. Già con iPhone 17 Pro Max, Apple aveva aumentato significativamente la capacità della cella agli ioni di litio per raggiungere autonomie superiori alle 30 ore di riproduzione video. Con il modello 18, l'azienda potrebbe puntare a superare la soglia psicologica dei due giorni di utilizzo medio, rispondendo a una delle richieste più ricorrenti della user base professionale.
Dal punto di vista dell'architettura interna, l'incremento di volume consente anche maggiore dissipazione termica per il SoC di prossima generazione, presumibilmente l'A19 Bionic realizzato a 3nm di seconda generazione. Temperature operative inferiori significano minor throttling termico e prestazioni sostenute più elevate, particolarmente rilevanti per workflow di editing video in ProRes, rendering 3D e sessioni gaming intensive con ray tracing hardware.
La tendenza verso dispositivi più sostanziosi non riguarda solo Apple: diversi produttori Android premium stanno esplorando chassis più spessi per integrare sistemi di raffreddamento a camera di vapore più efficienti e batterie oltre i 5500mAh.