Jailbreaking dell'iPhone non solo legale ma benefico

U.S. Copyright Office e Library of Congress hanno confermato che il jailbreaking dell'iPhone è una pratica legale che rispetta il Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Il problema della pirateria sollevato da Apple sembra essere inconsistente.

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a cura di Dario D'Elia

Il cosiddetto jailbreaking dell'iPhone è completamente legale, almeno secondo U.S. Copyright Office e Library of Congress. Ieri si è deciso di chiudere definitivamente la querelle: la pratica di hackare un iPhone per installare applicazioni non autorizzate non viola il Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Nessuno può tenere l'iPhone in gabbia

"Quando si attua il jailbreak a uno smartphone per rendere il sistema interoperabile con applicazioni terze non approvate dal produttore (del cellulare) o lo sviluppatore (dell'OS), le modifiche che sono fate espressamente per questa interoperabilità sono da considerarsi fair use (utilizzo corretto)", scrive Marybeth Peters del Register of Copyrights.

Per quanto riguarda le accuse di favoreggiamento della pirateria, sostenute da Apple, Peters è molto chiaro. A suo parere "l'installazione e l'utilizzo di applicazioni non approvate non sembra avere niente a che fare con gli interessi del detentore dei diritti dei programmi pre-installati sull'iPhone".

"Piuttosto le obiezioni di Apple riguardano i suoi interessi come produttore e distributore del dispositivo, appunto l'iPhone". Insomma il jailbreaking viene bollato come "innocuo nella peggiore delle ipotesi e benefico nella migliore".

Electronic Frontier Foundation ha accolto la notizia positivamente anche perché si stava profilando all'orizzonte un rischio per la comunità di appassionati. "La legge sul copyright ha sempre sostenuto che rendere i programmi interoperabili è fair use", ha spiegato Corynne McSherry, avvocato di EFF. "È gratificante che il Copyright Office riconosca il diritto e concordi sul fatto che le leggi anti-circonvenzione non debbano interferire con l'interoperabilità".

Secondo gli esperti questo pronunciamento dell'ente brevetti di fatto agevolerà anche le analisi delle vulnerabilità presenti nei computer e nelle console di gioco difesi da tecnologie di protezione.