La WWDC 2025 è appena iniziata ma Apple ha già sganciato la prima bomba: Apple Intelligence sarà disponibile per tutti gli sviluppatori di app. In questo modo, i modelli IA dell'azienda di Cupertino potranno essere integrati in tutte le applicazioni di terze parti. Ciò renderà più difficile portare le app iOS su piattaforme alternative come Windows e Android?
L'annuncio chiave della giornata di apertura è il Foundation Models Framework, una nuova e potente API che promette di rivoluzionare l'ecosistema di app per iOS, iPadOS e macOS. Questo framework fornisce agli sviluppatori un accesso diretto ai modelli di intelligenza artificiale generativa che costituiscono il cuore di Apple Intelligence, permettendo loro di integrare funzionalità smart direttamente nelle proprie creazioni.
La mossa strategica di Apple mira a creare un ecosistema ancora più coeso e intelligente, dove l'IA non è solo una prerogativa delle app native di Apple, ma un tessuto connettivo per l'intera esperienza utente. Con il Foundation Models Framework, gli sviluppatori potranno sfruttare i modelli on-device di Apple, garantendo performance elevate e, soprattutto, un livello di privacy che processa i dati direttamente sul dispositivo dell'utente, senza inviarli a server esterni.
"L'anno scorso abbiamo mosso i primi passi di un viaggio per portare agli utenti un'intelligenza utile, pertinente, facile da usare e proprio dove gli utenti ne hanno bisogno, il tutto proteggendo la loro privacy. Ora i modelli che alimentano Apple Intelligence stanno diventando sempre più capaci ed efficienti, e stiamo integrando le funzioni in un numero ancora maggiore di punti in tutti i nostri sistemi operativi”, ha dichiarato Craig Federighi, Senior Vice President Software Engineering di Apple. “Stiamo anche facendo il grande passo di dare agli sviluppatori accesso diretto al modello di base on-device che alimenta Apple Intelligence, consentendo loro di attingere a un'intelligenza potente, veloce, costruita nel rispetto della privacy e disponibile anche quando gli utenti sono offline. Pensiamo che questo darà il via a una nuova ondata di esperienze intelligenti nelle app su cui gli utenti fanno affidamento ogni giorno. Non vediamo l'ora di vedere cosa creeranno gli sviluppatori".
Le implicazioni per la portabilità delle app sono significative. Integrando profondamente le funzionalità di Apple Intelligence, un'applicazione diventerà intrinsecamente legata all'hardware e al software di Apple. Funzionalità come la ricerca in linguaggio naturale offline in un'app per escursionismo o la generazione automatica di quiz da appunti in un'app educativa, diventeranno difficili, se non impossibili, da replicare con la stessa efficienza e privacy su Android o Windows senza una riscrittura completa e l'adozione di modelli IA differenti.
Questa strategia potrebbe quindi rafforzare ulteriormente il cosiddetto "walled garden" di Apple. Offrendo strumenti unici e potenti, l'azienda incentiva gli sviluppatori a creare esperienze esclusive per i suoi dispositivi, rendendo il porting verso altre piattaforme un'operazione più costosa e complessa. Se da un lato gli utenti Apple beneficeranno di app più intelligenti e integrate, dall'altro la divergenza tra gli ecosistemi software potrebbe accentuarsi, ponendo gli sviluppatori di fronte a una scelta strategica sempre più importante.
Per accelerare l'adozione, Apple ha reso il framework disponibile per i test a partire da oggi attraverso l'Apple Developer Program. Inoltre, l'azienda ha confermato che una beta pubblica sarà distribuita il mese prossimo tramite l'Apple Beta Software Program. Il framework include funzioni integrate progettate per semplificare al massimo l'integrazione di capacità generative all'interno di applicazioni già esistenti, abbassando la barriera d'ingresso per gli sviluppatori interessati a innovare con l'IA di Apple.