Nel mondo iper-competitivo dei migliori smartphone, dove ogni nuova generazione promette innovazioni rivoluzionarie, una richiesta da parte degli utenti rimane costante e quasi assordante: una maggiore autonomia della batteria. Eppure, sembra che Samsung, uno dei leader indiscussi del mercato, sia intenzionata a ignorare questo appello per il suo prossimo modello di punta, il Galaxy S26 Ultra. Secondo insistenti indiscrezioni provenienti da fonti industriali ritenute estremamente affidabili, il colosso sudcoreano non ha in programma di dotare il suo futuro top di gamma di una batteria potenziata, perpetuando una tradizione di lentezza nell'innovazione energetica che inizia a frustrare la sua base di utenti.
Le anticipazioni, che emergono con largo anticipo rispetto al lancio previsto per il 2026, delineano un quadro deludente per chi sperava in un salto di qualità. Il Galaxy S26 Ultra dovrebbe, ancora una volta, montare una batteria da 5.000mAh, la stessa capacità che caratterizza i modelli Ultra da diverse generazioni (anche il più recente Samsung Galaxy S25 Ultra che trovate su Amazon ha la stessa batteria). Anche nell'ipotesi più ottimistica di un upgrade, le fonti suggeriscono che la capacità non supererà i 5.400mAh. Una stagnazione che stride con le evoluzioni viste presso la concorrenza, soprattutto quella cinese.
La cautela di Samsung ha radici profonde e dolorose, riconducibili al disastroso lancio del Galaxy Note 7 nel 2016. I diffusi e pericolosi problemi di surriscaldamento ed esplosione delle batterie di quel modello hanno lasciato una cicatrice indelebile sull'immagine dell'azienda, spingendola verso un approccio estremamente conservatore nello sviluppo delle tecnologie di alimentazione. Tuttavia, a quasi un decennio di distanza, questo atteggiamento rischia di trasformarsi in un vero e proprio tallone d'Achille.
Mentre Samsung si muove con piedi di piombo, produttori come Xiaomi e Oppo hanno infatti accelerato, introducendo sul mercato dispositivi con batterie che raggiungono e superano i 7.000mAh. Questo non è solo un gioco di numeri, ma il risultato dell'adozione di nuove e più dense tecnologie, come le batterie al silicio-carbonio, che permettono di immagazzinare più energia in dimensioni contenute. Il risultato è un'autonomia che, per molti utenti, fa la differenza tra arrivare a fine giornata con una sola carica e la costante ansia da batteria scarica.
La strategia di Samsung sembra poggiare su altre basi. Recentemente, un dirigente dell'azienda ha difeso pubblicamente la scelta di dotare il nuovo Galaxy S25 Edge di una batteria da soli 3.900mAh, sostenendo che, grazie all'ottimizzazione software, il dispositivo garantisce comunque un'autonomia sufficiente per "tutta la giornata" per l'utente medio. Una linea di pensiero che sembra privilegiare il design sottile e leggero a scapito della capacità energetica bruta, come dimostrano anche le ultime voci sul Galaxy Z Fold7, che secondo i rumor monterà una batteria da appena 4.400mAh.
Questa filosofia si scontra con le aspettative degli utenti più esigenti ma è in linea con un mercato statunitense dove la scarsa popolarità dei brand cinesi lascia campo libero a Samsung, Apple e Google. Questi colossi, non sentendo la pressione competitiva su questo specifico fronte, sembrano aver tacitamente concordato di non ingaggiare una "guerra delle batterie". Apple, ad esempio, con il suo atteso iPhone 17 Air, pare si stia concentrando non sull'aumento della capacità fisica della batteria, ma sull'ottimizzazione tramite software e intelligenza artificiale, con la nuova suite "Apple Intelligence".
A completare il quadro delle delusioni per il futuro S26 Ultra, le fonti indicano che anche la velocità di ricarica rimarrà invariata. Il dispositivo si atterrà ai "collaudati" 45W di ricarica cablata, una potenza che impallidisce di fronte agli standard di molti concorrenti cinesi, capaci di raggiungere i 120W e di ridurre drasticamente i tempi di attesa per una ricarica completa.
Mentre gli utenti esprimono a gran voce il desiderio di smartphone potenti ma soprattutto duraturi, Samsung sembra percorrere una strada diversa, forse ancora condizionata dai fantasmi del passato e da una strategia di mercato che, nel lungo periodo, potrebbe non ripagare. L'attesa per il Galaxy S26 Ultra è ancora lunga, ma le premesse indicano che, ancora una volta, la vera rivoluzione dell'autonomia verrà rimandata. E gli utenti, ancora una volta, potrebbero rimanere inascoltati.