La promozione per ricevere gratuitamente Borderlands 2 su Steam è attiva fino all'8 giugno ma questa, apparente splendida iniziativa, ha scatenato una reazione completamente inaspettata da parte della community videoludica. Invece di celebrare l'opportunità di ottenere gratuitamente uno dei titoli più apprezzati della serie, i giocatori hanno risposto con una massiccia campagna di recensioni negative che ha trascinato il gioco verso valutazioni "principalmente negative". Questo paradosso apparente, nasconde però motivazioni che vanno ben oltre la qualità del prodotto stesso, toccando questioni molto più controverse legate alle politiche aziendali di Take-Two.
Il fenomeno del review bombing che sta colpendo Borderlands 2 non rappresenta una novità nel panorama videoludico, ma la sua intensità in questo caso specifico è particolarmente significativa. Con 738 recensioni negative pubblicate in una sola giornata per un videogioco di 13 anni fa, la situazione evidenzia come le controversie aziendali possano avere ripercussioni durature sulla percezione pubblica di un prodotto. La rabbia dei giocatori si concentra principalmente sulle modifiche apportate da Take-Two al proprio Contratto di Licenza con l'Utente Finale, cambiamenti che molti interpretano come una forma di sorveglianza invasiva.
Le radici di questa protesta digitale affondano in eventi accaduti nei mesi precedenti, quando diversi content creator hanno iniziato a sollevare preoccupazioni riguardo alle nuove politiche di Take-Two. Il caso è esploso in particolare dopo che uno YouTuber specializzato in contenuti dedicati a Borderlands, conosciuto come Hellfire, ha pubblicato un video intitolato "Take-Two Spies on Borderlands Players" lo scorso marzo. Questo contenuto ha acceso i riflettori su clausole contrattuali che permetterebbero alla compagnia di raccogliere informazioni personali degli utenti, inclusi nomi, numeri di telefono, indirizzi IP e dettagli sui sistemi operativi utilizzati.
Le preoccupazioni espresse dalla community si articolano su due fronti principali che toccano aspetti fondamentali dell'esperienza videoludica moderna. Da un lato, i giocatori denunciano quella che percepiscono come una raccolta eccessiva di dati personali, paragonando i giochi Take-Two a veri e propri "spyware". Dall'altro, emerge la paura che nuove clausole contrattuali possano essere utilizzate per vietare l'uso di modifiche al gioco o addirittura per bannare gli utenti che le utilizzano, minacciando così una tradizione consolidata nella community di Borderlands.
Questo secondo aspetto risulta particolarmente sensibile per una serie come Borderlands, che ha sempre beneficiato di una vivace scena di modding. La possibilità che Take-Two possa utilizzare le nuove politiche per limitare questa pratica ha generato un'ondata di indignazione che va oltre le singole modifiche contrattuali, toccando principi più ampi riguardo ai diritti dei giocatori e alla libertà di personalizzazione dei prodotti acquistati.
Il timing della promozione gratuita ha inevitabilmente riacceso quelle tensioni che sembravano essersi temporaneamente placate dopo i primi scoppi di maggio. La situazione di Borderlands 2 rappresenta un caso emblematico delle tensioni crescenti tra sviluppatori, publisher e community videoludiche nell'era digitale. Il gioco, considerato unanimemente il migliore della serie con un punteggio di 90% nelle recensioni professionali, si trova ora al centro di una controversia che nulla ha a che vedere con la sua qualità intrinseca.
Il contrasto tra la qualità riconosciuta del prodotto e la reazione negativa della community sottolinea come le dinamiche del mercato videoludico siano profondamente cambiate negli ultimi anni. I giocatori moderni dimostrano una consapevolezza crescente riguardo alle implicazioni delle politiche aziendali, utilizzando strumenti come le recensioni Steam non solo per valutare i giochi, ma anche per esprimere dissenso verso le pratiche delle compagnie che li producono.
Nonostante le controversie, Borderlands 2 rimane disponibile gratuitamente su Steam fino all'8 giugno, offrendo ai giocatori l'opportunità di ottenere uno dei titoli più apprezzati del genere shooter-looter. La situazione evidenzia però come nel panorama videoludico contemporaneo, anche le promozioni più generose possano essere offuscate da questioni più ampie riguardanti privacy, diritti digitali e rapporti tra aziende e consumatori. Il caso dimostra che la fiducia della community, una volta compromessa, può trasformare persino le iniziative più positive in occasioni di protesta e confronto.