La Difesa disponibile su LTE, ma a che prezzo?

AGCOM ha confermato la disponibilità della Difesa a concedere le frequenze da 2,6 Ghz, fondamentali per il wireless broadband metropolitano. Non è chiaro però quale sarà il prezzo per questa cessione.

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a cura di Dario D'Elia

Il Ministero della Difesa sembra essere disponibile a concedere le frequenze chiave (2,6 Ghz ) per la prossima asta riguardante il wireless broadband. La conferma arriva direttamente dal presidente dell'Autorità garante per le comunicazioni, Corrado Calabrò.

Corrado Calabrò

"Le frequenze della Difesa non sono sparite. Il ministero della Difesa ha mostrato una tendenza alla disponibilità", ha commentato il presidente a margine del convegno ICT Italia della Fondazione Bordoni.

"Saranno liberate perché non possono non esserlo. C'è un forte e convergente interessamento da parte del ministro dello Sviluppo economico, del ministro dell'Economia e della Presidenza del consiglio perché si acceleri il processo di digitalizzazione, in quanto non c'è dubbio che solo frequenze che non abbiano delle porzioni occupate possono essere utilizzate al meglio e, quindi, valorizzate nella gara".

Malgrado qualcuno abbia fatto notare che sul Piano nazionale di ripartizione delle frequenze, recentemente pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo economico, non ve ne sia traccia Romani è stato chiaro. "Le frequenze del ministero della Difesa non sono mai sparite, il ministero aveva una riserva sul canale 69 che dovrà essere messo a disposizione come tutti i canali della banda 800", ha dichiarato il Ministro per lo Sviluppo Economico.

Tutto chiaro, ma il compenso richiesto dalla Difesa sarà sottratto da quanto riuscirà a racimolare l'asta?