La tecnologia è diventata di una noia mortale?

La tecnologia non è più stimolante, e non ci sono più molte ragioni per cambiare lo smartphone, il tablet o il computer. Un recente sondaggio di Accenture porta alla luce l'opinione di quasi 30.000 consumatori in tutto il mondo, e suona un campanello d'allarme per tutte le aziende del settore.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un recente sondaggio di Accenture, svelato al CES 2016 di Las Vegas, ci offre qualche informazione sul perché il mercato della tecnologia è stagnante, e perché probabilmente continuerà ad andare piuttosto male anche nel prossimo futuro. L'enorme società di consulenza e analisi ha intervistato 28.000 consumatori in 28 paesi, scoprendo che siamo sostanzialmente annoiati e/o spaventati dai nuovi prodotti tecnologici.

Solo il 48% degli intervistati prevede di cambiare telefono nei prossimi dodici mesi; il 6% in meno rispetto all'anno scorso, ma è soprattutto la prima volta che questo valore scende da quando Accenture fa le sua analisi. Ancora una volta è la Cina a far pesare di più il proprio ruolo: in questo paese il valore è passatto dall'82% al 61%.

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Tra coloro che non cambieranno lo smartphone nel corso dell'anno, il 47% ha deciso così perché trova il proprio attuale terminale sia ancora valido. Non ci sono ragioni valide per cambiare smartphone, in altre parole, e lo stesso vale per computer (si parla di notebook in particolare) e tablet. Altri (26%) hanno appena comprato un dispositivo, mentre il 14% dice di non potersi permettere un nuovo smartphone. Il 4% dice che i nuovi modelli non hanno nulla di interessante.

Guardando alle nuove categorie di prodotto le cose non vanno meglio: vi rientrano smartwatch, gadget per il fitness, strumenti per la sorveglianza domestica e la domotica, droni personali. Le intenzioni di acquisto restano basse e gli utenti interessati, in percentuale, sono sempre quelli.

Accenture si concentra in particolare su quel gran calderone di oggetti che è la categoria "Internet of Things", dispositivi grandi e piccoli che dovrebbero migliorare la nostra vita grazie a una costante connessione a Internet. Ebbene, la maggior parte degli intervistati trova che siano troppo costosi rispetto ai vantaggi che offrono (62%), ma sono molti (47%) quelli preoccupati della propria privacy, e delle informazioni personali che questi oggetti potrebbero trasmettere senza che ce ne rendiamo conto. Il 23% degli intervistati inoltre non ha ancora capito bene quali dispositivi IoT gli potrebbe essere utili, e il 17% trova tutto il tema ancora troppo confuso.

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In conclusione, Accenture suggerisce alle aziende lo sviluppo di proposte che abbiano un grande valore aggiunto, che "assicurino al cliente un'esperienza di alto livello". E suggerisce anche di lavorare molto sulla sicurezza e sul rapporto di fiducia. Saranno questi gli elementi che determineranno il successo e il fallimento nei prossimi anni, più delle specifiche hardware o di funzioni accessorie dall'utilità discutibile.

"In altre parole", commenta Matt Rosoff su Business Insider, "la rivoluzione mobile è praticamente finita, e tutti stanno aspettando la prossima cosa da comprare. Le aziende devono fare un lavoro migliore nel creare nuovi prodotti che piacciano alle persone, e devono spiegare perché non dovrebbero averne paura".

Il quadro che emerge è sicuramente interessante, e tutti possiamo guardarci intorno cercando conferme o smentite: pensate di cambiare smartphone nell'immediato futuro? Che cos'hanno di interessante i modelli nuovi? Smartwatch e fitness tracker hanno un qualche interesse? La privacy e la sicurezza hanno un qualche peso nella decisione di acquisto?  Insomma, gli oggetti hi-tech in commercio sono diventati noiosi? 

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