L'app Salute di iPhone in soccorso alla polizia, arrestato un uomo dopo l'analisi dei dati

Un uomo è stato incastrato dalla Polizia dopo essersi dichiarato innocente a seguito dell'analisi dei dati registrati sul suo smartphone ed in particolare di quelli presenti all'interno dell'app Salute.

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a cura di Raffaele Casola

Tutto è bene ciò che finisce bene direbbe qualcuno, tranne per la persona protagonista di questo spiacevolissimo caso di cronaca nera. Un uomo ha infatti sostenuto per anni di essere innocente dopo che sua moglie è stata ritrovata morta nella loro casa. Il suo iPhone, però, non sembra essere d'accordo con la sua versione dei fatti.

Le indagini sono andate avanti per mesi e solo ora si è arrivati alla verità. L'uomo è stato infatti arrestato con l'accusa di uxoricidio dopo che le autorità sono entrate in possesso di prove schiaccianti ottenute attraverso l'analisi dei dati registrati sull'app Salute disponibili nel suo iPhone.

La vicenda è stata riportata dal portale inglese, The Birmingham News e ripresa successivamente da varie testate. Kat West, questo il nome della moglie di Jeff West (investigatore scientifico), è stata trovata morta nel gennaio del 2018 a seguito di un colpo fatale sferrato alla testa. Stando alle prime ricostruzioni, l'uomo aveva riferito alla polizia che la moglie fosse ubriaca nel momento in cui è accaduto il drammatico episodio e che la stessa era caduta a terra mentre lui si trovava nella sua camera da letto in quanto stava riposando.

La versione, ritenuta già inizialmente poco credibile, è stata dunque messa in discussione dalle forze dell'ordine che hanno continuato ad indagare sul caso. Ebbene, al Sig. West è stato sequestrato il suo iPhone e sono stati così analizzati i dati registrati, riuscendo a rintracciare la prova schiacciante. L'app Salute ha fornito agli investigatori ciò che stavano cercando, ossia una prova che dimostrasse che nel preciso istante in cui la Sig.ra West è morta, lui non stava dormendo.

Come detto poc'anzi, West aveva raccontato alla polizia di essersi addormentato attorno alle 22:30 quella sera e di essere rimasto nella loro stanza da letto fino alle 5:15 del mattino, ma a smentire questa versione ci ha pensato l'app Salute che ha mostrato come l'uomo avesse effettuato 18 passi tra le 23:03 e le 23:10, segno che non era rimasto a letto come da lui sostenuto più volte.

Andando invece ad analizzare i dati registrati sull'iPhone della moglie si è potuto constatare come l'ultimi movimenti siano stati riconducibili a prima delle 23, precisamente attorno alle 22:54 per poi non far registrare nessun altro passo e dunque molto vicino all'orario in cui il marito aveva riferito di trovarsi nella camera da letto.

Altra aggravante è stato il fatto che gli agenti hanno rinvenuto tracce delle sue impronte digitali sul retro della bottiglia, usata per uccidere la donna. Stando alle accuse del pubblico ministero dunque è stato ritenuto che il Sig. West abbia deciso di uccidere la moglie a seguito di una discussione riguardante il lavoro della donna e che per rendere credibile l'incidente e risultare innocente ha fatto credere a quanti accorsi sul posto che fosse caduta dal letto, sbattendo accidentalmente su una bottiglia di liquore.

L'accusato si è sempre ritenuto innocente ed ha trascorso gli ultimi tre anni in carcere in attesa del processo, fino alla condanna di questi giorni per omicidio colposo, che gli costeranno 16 anni di prigione.

Al di là della vicenda particolarmente spiacevole, l'attenzione va concentrata sulle possibilità offerte e dall'altra parte i rischi che comporta il tracciamento dei dati personali da parte dei vari dispositivi, smartphone e smartwatch su tutti.

I dati di tracciamento possono essere infatti utilizzati, come il caso dimostra, per controllare la veridicità delle informazioni fornite oltre a monitorare gli spostamenti e le azioni compiute dagli utenti, dunque bisogna sempre prestare la massima attenzione a tutto ciò che si fa o si potrebbe rischiare davvero di finire in cattive situazioni.

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