La polizia sudcoreana ha avviato un'indagine su Telegram, accusando la piattaforma di messaggistica di favorire la diffusione di deepfake pornografici, inclusi quelli che coinvolgono minori. L'inchiesta è partita dopo l'arresto a Parigi del fondatore Pavel Durov, ora in libertà condizionata.
Nel mentre, l'Italia si posiziona al sesto posto tra i paesi che utilizzano maggiormente Telegram, con il 29% della popolazione tra i 18 e i 64 anni che usa l'app. Secondo i dati di Statista consumer insight, l'India guida la classifica con il 45%, seguita da Brasile (38%) e Messico (34%).
Al netto di questo boom sul suolo italico, Telegram è stato oggetto di critiche per il suo ruolo nella diffusione della disinformazione, in particolare riguardo alla guerra in Ucraina. Un'analisi di NewsGuard ha rivelato che il 42% delle narrazioni false o fuorvianti con origine identificabile proveniva da Telegram.
Tra gli esempi di fake news diffuse sulla piattaforma ci sono immagini manipolate del presidente ucraino Zelensky e presunti documenti segreti della NATO. NewsGuard ha specificato che "queste false affermazioni provengono da varie fonti, tra cui il canale ufficiale del Ministero della Difesa russo, influencer pro-Cremlino e politici pro-Cremlino ucraini".
L'inchiesta della polizia sudcoreana, invece, si concentra sui cosiddetti "deepfake pornografici", ovvero montaggi a sfondo sessuale generati con l'intelligenza artificiale che utilizzano i volti di persone reali, inclusi minori.
Woo Jong-soo, capo dell'ufficio investigativo della polizia nazionale, ha dichiarato: "Telegram non ha risposto alle nostre precedenti richieste di informazioni sugli account degli utenti durante precedenti indagini sui crimini legati a Telegram".

L'indagine, che vede la collaborazione delle autorità francesi, ha finora portato all'identificazione di 24 sospetti. La gravità delle accuse e la portata internazionale dell'inchiesta sottolineano la crescente preoccupazione per l'uso improprio delle piattaforme di messaggistica e la necessità di una maggiore regolamentazione nel settore.