Microsoft e LG: patto di sangue per Android e Chrome OS

È LG Electronics l'ultima società a siglare un'intesa con sui brevetti che Microsoft detiene su Android e Chrome OS. La sudcoreana verserà nelle casse dell'azienda di Steve Ballmer un obolo per ogni prodotto con OS Google integrato. Microsoft gongola per il decimo accordo di questo tipo messo a segno in poco tempo.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft e LG Electronics hanno firmato un accordo sui brevetti che mette al sicuro l'azienda sudcoreana da possibili azioni legali derivanti dall'uso delle proprietà intellettuali della casa di Redmond nei tablet, smartphone e dispositivi consumer basati su Android e Chrome OS.

I dettagli dell'accordo - finanziari e non - rimangono ignoti, come del resto quelli delle precedenti intese siglate da Microsoft con altre aziende del mondo Android. Il patto tra le due aziende era nell'aria, come preannunciato sul finire di ottobre.

"Siamo lieti di aver lavorato con LG per siglare un accordo reciprocamente vantaggioso. Insieme ai dieci precedenti accordi con i produttori di dispositivi Android e Chrome OS - tra cui HTC, Samsung e Acer - l'intesa con LG fa sì che più del 70% di tutti gli smartphone Android venduti negli Stati Uniti siano ora sotto la tutela del portafoglio brevetti Microsoft", ha dichiarato Horacio Gutierrez, a capo del dipartimento per le proprietà intellettuali del colosso statunitense.

"Siamo orgogliosi del successo del nostro programma di risoluzione delle dispute sulla proprietà intellettuale relative ad Android e Chrome OS". Con quest'annuncio la casa di Redmond ha superato i 1100 accordi di licenza dall'inizio del programma sulla gestione dei brevetti, avviato nel dicembre 2003.

Microsoft sta già incassando milioni di dollari grazie alle royalty su ogni dispositivo Android venduto. Rapporti di alcuni analisti indicano in oltre 400 milioni di dollari l'anno il possibile incasso. Purtroppo rimane oscura la vera somma e anche quanto ottiene Microsoft da ogni prodotto venduto.

Secondo voci mai confermate HTC verserebbe 5 dollari, ma sono circolate addirittura indiscrezioni incontrollate che citano la somma di 15 dollari nel caso di Samsung. Perciò le cifre vanno prese con molta cautela, perché quelle reali potrebbero essere differenti. Per la casa di Redmond rimangono aperti due fronti: Motorola e Barnes & Noble. Al momento non sembra che le pendenze saranno risolte in via extragiudiziale.

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Il produttore di smartphone e tablet è infatti pronto a finire sotto il controllo di Google (l'offerta fatta nel ferragosto scorso è attualmente al vaglio dei garanti). Perciò nonostante le sollecitazioni di Microsoft è difficile credere che si arrivi a un'intesa pacifica. Una causa è attualmente in corso.

La giustizia è arbitro anche nel caso Barnes & Noble, che non intende siglare un accordo di licenza. Lo scontro in tribunale va avanti e pochi giorni fa Microsoft ha eliminato dal contenzioso uno dei brevetti inizialmente sul tavolo, e ridotto la portata di altri quattro.

L'azienda guidata da Steve Ballmer non sembra tuttavia intenzionata ad allentare la stretta sul mondo Android, e l'accordo con LG dimostra come le carte in mano della casa di Redmond siano argomenti più che convincenti anche per i produttori più blasonati e potenti. Certo, viene da chiedersi se Google possa modificare l'OS mobile per lasciare Microsoft con un pugno di mosche. È un tema su cui si dibatte molto, ma al momento sembra che a Mountain View non possano o vogliano fare qualcosa.