In conclusione
Sono tutti dispositivi eccellenti, sottolinea Serenity Caldwell, ma la sua preferenza va al prodotto Apple. Per il fatto che l'iPad risulta più naturale, ma anche perché il Surface eredita alcuni aspetti dell'interfaccia "da PC" che ha trovato fastidiosi.
Ci sono sicuramente aspetti ed esigenze che rendono preferibile l'uno o l'altro dispositivo: i Surface offrono un'esperienza più vicina a quella tradizionale, e questo può essere un vantaggio. L'iPad Pro, in classico stile Apple, tende a lasciare da parte gli aspetti tecnici, a far dimenticare almeno in parte di non avere davvero carta e penna (o tela e colori, se preferite) tra le mani.

"Prendendo in prestito una metafora, il Surface Book e il Surface Pro sono i furgoni nel mondo dei tablet per il disegno - ottime macchine, affidabili, a immagine e somiglianza delle generazioni precedenti. L'iPad Pro è la neonata auto elettrica - non avrà tutte le funzioni del Surface, ma non ne ha bisogno per raggiungere l'obiettivo".
"Oggigiorno ci sono ancora tanti artisti che vogliono o hanno bisogno del furgone per la loro attività quotidiana. E se avete già un Surface Pro, non credo che dobbiate gettarlo e prendere un iPad".

Leggendo (ma nemmeno tanto) tra le righe si capisce che Serenity Caldwell rinnova alcune critiche verso Microsoft già sentite: non abbastanza coraggio nell'innovare, una certa tendenza a voler tenere il piede in due scarpe - un po' il classico e noioso mondo enterprise, un po' una novità moderna e ammiccante - e la preferenza verso il realizzare macchine "da lavoro" funzionali ma grossolane e poco eleganti. Un'opinione che magari ha un suo fondamento, ma se ne potrebbe discutere. Che ne pensate?