Nvidia Tegra 3: il cuore di Surface RT

Recensione - Test di Surface RT, il primo tablet di Microsoft basato su Windows RT. Si differenzia dagli altri prodotti per un sistema operativo flessibile ma non impeccabile e per due cover che lo rendono uno strumento di produttività, sebbene con dei distinguo.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Nvidia Tegra 3: il cuore di Surface RT

Il system on chip Nvidia Tegra 3, dotato di quattro core Cortex A9, è il cuore del primo tablet di Microsoft. Abbiamo visto questo SoC lavorare a differenti frequenze provando diversi dispositivi. In questo caso, dato che il task manager indica un clock di 1.3 GHz, pensiamo di avere a che fare con la variante T30L.

In base ai benchmark che abbiamo generato per l'articolo su Snapdragon S4 Pro, Tegra 3 non è certamente il top per prestazioni pure, ma è vicino al top in GeekBench, mentre il sottosistema grafico è ha metà gruppo. Chiaramente con i SoC in arrivo nei prossimi mesi, tra cui troviamo anche Tegra 4, Tegra 3 può sembrare una soluzione di ripiego.

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Malgrado il chip non così recente, Surface ha la potenza di cui necessita per consentirvi di svolgere la stragrande maggioranza delle operazioni tipiche di un tablet. Dobbiamo far funzionare SunSpider in IE 10, Word e Excel in contemporanea per portare Tegra 3 a un'occupazione delle risorse vicina al 100%. Aprire fino a cinque schede nel browser in rapida successione evidenzia qualche leggera incertezza, ma nulla di grave.

Il SoC Tegra 3 ha un quinto "companion core" nella CPU che opera a frequenze inferiori per gestire le operazioni meno pesanti come la sincronia delle email, la riproduzione dei suoni e mantenere le applicazioni in stato di veglia mentre il dispositivo è in standby.

Sarebbe difficile per noi quantificare i benefici di questa soluzione per l'architettura Nvidia, in quanto non esistono Tegra 3 sprovvisti del quinto core. Microsoft ha comunque ritenuto che Tegra 3 fosse una buona soluzione, e questo è quel che conta. Il quinto core della CPU Nvidia è trasparente al sistema operativo. Il risultato è che operazioni a basso overhead sono identificate dal SoC e dirottate specificatamente al companion core.