Microsoft Surface: Windows RT vuole 16 dei 32 GB

Il nuovo sistema operativo Microsoft occupa molto spazio, e così il Surface da 32 GB ne offre solo 16 agli utenti. Ecco perché non c'è un modello da 16 GB, ma bisogna guardare anche al margine sulla memoria NAND.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un Microsoft Surface da 32 GB ne ha solo 16 effettivamente disponibili per l'utente, dopo aver "stornato" lo spazio occupato dal sistema operativo, dalle applicazioni integrate e dagli strumenti di ripristino. Nel caso del modello da 64 GB lo spazio utile ammonta invece a 46 gigabyte.

Il conteggio l'ha fatto l'azienda stessa, nel tentativo di chiarire un tema che per molti risultava ancora ambiguo. Molti acquirenti tuttavia potrebbero restare comunque delusi, a meno che Microsoft non decida di appendere cartelli nei negozi dove si venderà Surface, oltre che naturalmente degli avvisi sui siti di e-commerce - a cominciare dal proprio.

499 dollari il tablet, 599 dollari con tastiera in bundle. È il prezzo giusto?

Comunicare con chiarezza che cosa si sta vendendo è fondamentale, e Microsoft dovrà gestire con attenzione la questione dello spazio così quanto la differenza tra Windows RT e Windows 8, perché in molti potrebbero confondersi e trasformarsi in clienti delusi e arrabbiati.

La delusione potrebbe essere cocente tuttavia anche per chi è attento alle comunicazioni del settore tecnologico, visto che in passato la stessa Microsoft aveva detto che sarebbero stati 20 i gigabyte accessibili per il modello di Surface più economico. Quattro in meno (il 25%) per alcuni non saranno una tragedia, ma per altri saranno senz'altro una questione rilevante.

Lo spazio occupato dal sistema operativo è quindi la ragione per cui non esiste un Microsoft Surface da 16 GB (mentre abbiamo iPad e tablet Android con tale capacità). Con Windows RT lo spazio utile sarebbe pochissimo, e insoddisfacente per qualsiasi tipo di utenza o quasi. Sedici gigabyte invece vanno bene a molti, forse a quasi tutti, ma c'è un altro aspetto da considerare. Tutti i produttori tendono a far pagare molto la memoria NAND di tablet e smartphone, e così i modelli più capienti sono anche i più redditizi.

16 GB bastano a tutti o quasi?

Come fa notare Marco Arment (autore di Instapaper e noto blogger) gli "scatti" di memoria costano generalmente 100 dollari al cliente finale, e questo fa sì che per Microsoft un Surface da 16 GB sarebbe svantaggioso.

"I clienti si aspetterebbero un prezzo inferiore di cento dollari per il Surface da 16 GB, ma Microsoft potrebbe risparmiarne solo 16 sui componenti. Un Surface da 16 GB quindi renderebbe 84 dollari in meno. In questo business, soprattutto per un nuovo attore con poche vendite, una cosa del genere può mandare facilmente in rosso", scrive infatti Arment.

E visto che se si parla di tablet il paragone con Apple è inevitabile, "è molto più semplice per il Surface sembrare meno costoso dell'iPad partendo da 32 GB che da 399 dollari". "Questa è la stessa ragione per cui l'iPad mini parte da 329 dollari e 16 GB, invece che da un più economico modello da 8 GB: si è detto che erano solo 80 dollari più del Nexus 7 (249 dollari, 16 GB)". Poi però Google ha alzato la posta, raddoppiando la capacità del tablet senza toccarne il prezzo - così ora l'iPad mini è molto più costoso del concorrente Android.

La scommessa di Microsoft è azzardata?

Oltre alla (concretissima) questione dello spazio, Microsoft ha cercato di creare un prodotto che fosse competitivo sul piano del prezzo, ma non è detto che ci sia riuscita. A 499 dollari ha lo stesso prezzo di partenza dell'Apple iPad della stessa dimensione. Sul mercato però ci sono anche iPad mini, Nexus 7 e Kindle Fire HD: sono prodotti più piccoli, che non andrebbero confrontati con il Surface, ma agli occhi dei consumatori questo potrebbe essere un dettaglio secondario.

"Il Surface è un buon affare, ma è anche costoso: non in confronto all'iPad con la stessa memoria, ma relativamente al mercato. È ciò che vedono i clienti, ed è così che sarà confrontato il Surface", conclude Arment, dopo aver ricordato che Apple non si è mai scrollata di dosso l'etichetta di marchio costoso soprattutto perché non ha mai coperto la fascia (di prezzo) più bassa del mercato.