Produttori Android: quasi tutti imbroglioni nei test tecnici

Oltre a Samsung anche altri produttori Android cercano di ottenere punteggi migliori nei benchmark.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Non è solo Samsung, ma praticamente tutti i produttori di smartphone Android barano per ottenere punteggi migliori nei benchmark. A eccezione di Apple e Motorola (almeno da quando è di Google), infatti, su moltissimi telefoni ci sono ottimizzazioni del codice il cui scopo è unicamente ottenere punteggi migliori nei test effettuati in laboratorio.

L'obiettivo è quasi certamente quello di fare bella impressione al potenziale cliente che legge le recensioni online; ma le bugie hanno le gambe corte e la verità infatti è venuta a galla. Prima si è scoperto il trucco con il Samsung Galaxy S4, e ieri è emerso che il Note 3 e il Note 10.1 hanno lo stesso comportamento scorretto. Ieri sera poi Anandtech ha pubblicato un'estesa analisi che scopre le carte di LG, Asus, e HTC, e allo stesso tempo mostra l'onesta dei Nexus e dei Motorola più recenti.  

Il baro

Tutti colpevoli dello stesso trucco, seppure in misura diversa – come mostra la tabella. "So che Intel è contraria a questa pratica (e ritengo anche Qualcomm), quindi questa è una decisione degli OEM e non una scelta sostenuta dai produttori di chip", commenta Anand Lal Shimpi e Brian Klug su Anandtech.

Come abbiamo spiegato ieri, i produttori di smartphone hanno inserito nel software un sistema che riconosce l'avvio di alcuni test specifici; a quel punto la CPU dà sempre il massimo delle prestazioni, e ottiene così il punteggio migliore. Accade anche per la GPU, ma meno spesso. Ovviamente nell'uso quotidiano un telefono non si comporta così – anche perché la batteria durerebbe ancora meno. Di fatto si cerca di far credere al cliente che il telefono sia migliore di quanto è realmente.  

A peggiorare la situazione si aggiunge poi un'altra considerazione: queste brutte abitudini da parte dei produttori non spariranno, ma anzi diventerà sempre più difficile dimostrare che c'è stata un'alterazione dei test. Sarebbe auspicabile che gli OEM semplicemente smettessero di farlo, certo, ma non è il caso di sperarci troppo.

Dispositivo SoC Imbroglia in
    3DM AnTuTu AndEBench Basemark X Geekbench 3 GFXB 2.7 Vellamo
ASUS Padfone InfinitSì Qualcomm Snapdragon 800 N N N N N
HTC One Qualcomm Snapdragon 600 N N N
HTC One mini Qualcomm Snapdragon 400 N N N
LG G2 Qualcomm Snapdragon 800 N N N N N
Moto RAZR i Intel Atom Z2460 N N N N N N N
Moto X Qualcomm Snapdragon S4 Pro N N N N N N N
Nexus 4 Qualcomm APQ8064 N N N N N N N
Nexus 7 Qualcomm Snapdragon 600 N N N N N N N
Samsung GalaxSì S 4 Qualcomm Snapdragon 600 N N N N
Samsung GalaxSì Note 3 Qualcomm Snapdragon 800 N
Samsung GalaxSì Tab 3 10.1 Intel Atom Z2560 N N N N N
Samsung GalaxSì Note 10.1 (2014 Edition) Samsung ExSìnos 5420 Sì(1.4) Sì(1.4) Sì(1.4) Sì(1.4) Sì(1.4) N Sì(1.9)
NVIDIA Shield Tegra 4 N N N N N N N

In questo continuo inseguirsi non ci sono solo OEM, giornalisti e consumatori, ma anche i produttori di benchmark – anch'essi impegnati contro le ottimizzazioni, così da tenere alto il nome del loro prodotto. Futuremark ha persino pubblicato delle regole ufficiali, senza ottenere che HTC e Samsung (almeno) le rispettassero. L'unica possibilità è aggiornare il programma non appena emerge un'ottimizzazione non dovuta, come ha fatto Rightware con Basemark X.

L'aspetto peggiore di tutto questo tuttavia non è l'imbroglio in sé, ma il fatto che sembri una cosa piuttosto stupida da fare. Non è certo fatta per convincere il pubblico generico, che guarda a tutto tranne che ai benchmark prima di comprare uno smartphone.

È un inganno che punta all'esperto informato, probabilmente perché lo si ritiene un opinion leader che può convincere altre persone sulla bontà di un certo prodotto. Peccato che per guadagnare qualche punto percentuale queste aziende vanno incontro a un danno d'immagine sostanziale. Proprio verso quelle persone che per loro – sembra – sono così importanti.