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Pro
- Comparto fotografico incredibile
- Autonomia stellare
- Prestazioni incredibili
- Software maturo e ricco di funzioni intelligenti.
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Contro
- Niente LTPO
- Gestione termica leggermente migliorabile
- Messa a fuoco fissa su Ultrawide
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Ci sono smartphone che ti colpiscono immediatamente per numerosi aspetti e altri che, invece, richiedono un pochino più di tempo per essere capiti. Il RealMe GT8 Pro appartiene alla seconda categoria.
Quando l’ho preso in mano per la prima volta ho percepito quella strana sensazione di trovarmi davanti a un prodotto che non segue lo schema consueto dei top di gamma: non vuole sembrare un clone di Samsung, non prova a rincorrere Apple per estetica e non imita OnePlus per filosofia.
È, piuttosto, uno smartphone che si presenta con un’identità propria, fatta di scelte coraggiose, di qualche esagerazione, una manciata di caratteristiche atte solo a stupire e di tante piccole idee che, sommate insieme, creano un’esperienza più sorprendente di quanto mi aspettassi.
Come già detto in merito ad altri smartphone che antepongono il presentarsi con una visione, piuttosto che esclusivamente con una scheda tecnica pomposa, è questo l'aspetto che più di tutti mi convince ogni volta a mettere sotto stress un nuovo dispositivo.
Perché se in un mercato sempre più affollato, caratterizzato da un'utenza sempre più conservativa ed esigente, hai il coraggio di proporti con qualcosa di diverso, meriti attenzione... e se come nel caso del RealMe GT8 Pro, questa visione si concretizza in uno smartphone
Lunga vita al bumper
La prima cosa che colpisce di questo GT8 Pro è il retro. Non tanto per la finitura, che nelle due varianti principali alterna un elegante blu a un più classico bianco, quanto per il modulo fotografico Ricoh, che sembra uscito dal frontalino di un robot giapponese anni ’90.
RealMe, però, non si è limitata a una forma immediatamente riconoscibile, ma ha pensato bene di farci ruotare attorno l'intera personalizzazione del dispositivo.
Il bumper dedicato al comparto fotografico è uno dei pochi elementi di uno smartphone che rimane esposto anche quando si opta per usare un case protettivo, motivo per il quale RealMe ha pensato bene di renderlo completamente personalizzabile, nella forma e nel colore, per abbracciare léstro dellútenza.
Svitando un paio di viti torx si può cambiare “la faccia” del telefono. E non parlo soltanto della manciata di modelli resi disponibili dall'azienda: RealMe ha pubblicato gli schemi CAD per la stampa 3D, così ognuno può creare la propria versione, aprendo le porte alle perimentazioni più estreme.
È qualcosa che non si vede praticamente mai, perché tutti inseguono la pulizia e la simmetria. Realme invece ti dice chiaramente: “Divertiti, questo smartphone è innanzitutto tuo”. E non vedo l'ora di scoprire quali follie gli utenti tireranno fuori.
Nell'uso quotidiano, invece, quella cornice squadrata in alluminio satinato che percorre i lati del corpo dello smartphone si è rivelata ottima: non scivola, non trattiene impronte e non mi ha mai dato la sensazione di dover essere trattata con delicatezza.
La certificazione IP68/IP69 infine garantisce la giusta tranquillità non solo da immersione e polvere, ma anche protezione da getti d’acqua ad alta pressione. Non l’ho messo scontrare con un’idropulitrice, sia chiaro, ma il messaggio è chiaro: è uno smartphone robusto.
Un display sorprendente
Il display OLED da 6,79 pollici che ricopre la parte frontale del GT8 Pro vuole imporsi subito come uno dei migliori della categoria. I 2.000 nits di picco (che possono raggiungere la folle cifra dei 7.000 nits nei contenuti in HDR tramite luminosità automatica) si percepiscono tutti quando si è all’aperto: il sole diretto non riesce a metterlo in difficoltà, ma nemmeno situazioni artificiali con fari puntati sullo schermo a pochi centimetri. Tutto risulta sempre leggibile.
La risoluzione 2k, i 508 ppi, i 10 bit e il supporto a Dolby Vision infine, compongono un pannello che non solo risulta splendido per fruire di contenuti video, e in particolar modo di filmati in HDR, ma si pone come il migliore della sua fascia di prezzo.
Scorrere tra le app è un piacere grazie ai 120 Hz (e il fatto che il display possa raggiungere i 144 Hz quando necessario con alcune applicazioni e giochi è un valore aggiunto incredibile), ma l’assenza di LTPO si fa notare durante la giornata e risulta anche come l'unica sbavatura di uno schermo che, a conti fatti è ampio, luminoso, immersivo e capace di emergere rispetto alla concorrenza per le sue qualità.
Un software maturo e funzionale
Realme UI 7, basata su Android 16, compie la stessa evoluzione già vista con altri produttori di smartphone in questa fine 2025. Più pulita, più coerente, più funzionale e più ordinata, senza però ignorare la personalizzazione che ognuno pretende dal proprio smartphone.
L’interfaccia intorno al foro della fotocamera riprende chiaramente la Dynamic Island di Apple, ma lo fa con gusto: controlli rapidi, musica, timer e così via. Nessuna rivoluzione ma un insieme di piccole cose che tornano utili ogni giorno; anche se si poteva spingersi un pochino più in la.
La parte AI è molto presente ma mai invadente. C’è, ovviamente, tutta la suite Google con Gemini (compresa Gemini Live), più diversi strumenti proprietari.
Il più interessante per me è il Mind Space, una sorta di area intelligente che raccoglie screenshot, idee, appunti vocali e contenuti che spesso finiscono dimenticati nella galleria. A differenza delle controparti proposte da altre aziende, il Mind Space di RealMe è molto completo e intuitivo e quando impostato correttamente, permette di generare automaticamente diverse task partendo da un singolo screenshot.
Mi è piaciuta anche l’app AI Studio, pensata per creare ritratti artistici o reinterpretazioni delle foto esistenti. Nulla di rivoluzionario, ma ha una qualità superiore alla media proposta dai concorrenti.
Molto intelligente, invece, è l'assistente AI per la fotocamera, che dimostra a tutta l'industria come andrebbe usata l'intelligenza artificiale. Non lavora al posto nostro ma si adopera costantemente ad aiutare a compiere scatti migliori, indicando regole di fotografia da seguire e supportando l'utente nello spostare l'inquadratura, il fuoco o cambiare l'esposizione, in base a quello che vede a schermo.
Funziona e funziona molto bene, ma soprattutto permette di apprendere semplicemente usando la camera nel quotidiano, garantendo scatti migliori e donando una consapevolezza sempre maggiore su come fare una buona foto.
E poi c’è un elemento cruciale: 4 major update e 5 anni di patch.
Finalmente RealMe si allinea agli standard richiesti dai top di gamma moderni e lo fa senza grandi celebrazioni.
Prestazioni al top e un filo di calore extra
Lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 è una bestia, non trovo altri modi per definire l'ultimo arrivato di casa Qualcomm, ma sul GT8 Pro riesce anche a superarsi grazie a una ottimizzazione curatissima, una camera di vapore abnorme e un processore aggiuntivo realizzato da RealMe per supportarlo nei carichi di lavoro più intensi.
Il risultato finale? Non solo il GT8 Pro è sempre fluido, sempre reattivo, sempre pronto, ma non batte ciglio nemmeno dopo un'ora spesa a utilizzare app pesanti, a compiere editing su foto da 200 MP, esportare video in 4K60, o giocare a titoli pesanti al massimo delle prestazioni. Tutto fila sempre liscio.
Per farvi un esempio al limite dell'assurdo, potete avviare Genshin Impact, impostare tutto al massimo, rimpicciolirlo in una finestra flottante, avviare PubG e avere entrambi i giochi che funzionano in tempo reale senza tentennamenti per un'oretta abbondante.
un test estremo, è vero, ma che fino a ora veniva gestito egregiamente solamente dal REDMAGIC 11 Pro, ovvero uno smartphone da gaming con raffredamento a liquido, vederlo sorreggere dal RealMe per tutto questo tempo, mostra come il lavoro svolto dall'azienda sia inappuntabile, facendolo emergere dagli altri smartphone dotati dello stesso processore.
L'unico limite, come accade ormai su tutti i flagship, è la gestione del calore. Nei test più stressanti, come quello indicato poc'anzi, dopo un'ora abbondante a pieno regime, le prestazioni della CPU sono calate del 40% e la parte posteriore del dispositivo a cominciato a scaldare in maniera decisamente percepibile.
È tutto normale, ma significa che se lo si usa come console portatile a lungo, il dispositivo può scaldare un po’ più del dovuto.
Nell’uso quotidiano e nei carichi di lavoro pesanti ma che non vanno oltre l'ora continuativa, però, siamo di fronte a un vero campione di potenza ed efficienza.
Un'autonomia incredibile
La batteria da 7.000 mAh è uno dei motivi principali per cui mi sono trovato bene.
Nella mia settimana di prova ho superato tranquillamente una giornata intensa, con punte di oltre 20 ore di uso attivo.
La ricarica rapida è quasi sbilanciata rispetto alla capacità:
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con 120W SuperVooc si arriva al 100% in 40 minuti,
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con 55W USB-PD ci si mette circa 53 minuti,
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con la wireless 50W si ottengono tempi molto onesti, nel range dell'ora e mezza.
Un'altro dettaglio che mostra il buon lavoro svolto da RealMe? Non diventa mai troppo caldo durante la ricarica veloce, un aspetto che molti ignorano ma che fa la differenza in termini di sopravvivenza della batteria.
Infine, l'ottimizzazione certosina svolta da RealMe fa si che il GT8 Pro superi in termini di autonomia smartphone come il OnePlus 15, che si presentano con un'imponente batteria da 7.300mAh.
Insomma anche sotto questo aspetto non c'è davvero nulla da appuntare.
Ricoh: la sorpresa più grande del telefono
Ho voluto aspettare al fine per parlarvene perché è qui che il GT8 Pro mostra il suo vero carattere. Lo dico con sincerità: non mi aspettavo questa qualità da RealMe, ne da uno smartphone di questa fascia di prezzo.
Il lavoro svolto insieme a Ricoh si percepisce, e si vede chiaramente, in ogni scatto.
La modalità Ricoh GR
È il piccolo gioiello nascosto del telefono: simulazioni di resa delle celebri GR, zoom che richiamano la filosofia delle compact premium, filtri monocromatici di ottimo gusto. Non è una gimmick: è un modo di scattare diverso, più ragionato ma allo stesso tempo molto rapido, che si concentra sul punta e scatta e sulla street photogrphy.
Presenta una serie di filtri realizzati da Ricoh, oltre alla possibilità di crearne di propri che possono essere sempre pronti all'uso, visto che rimangono presenti nell'interfaccia principale della camera.
La camera principale da 50 MP
Di giorno è semplicemente eccellente. È il tipo di fotocamera che ti permette di scattare e godere del risultato senza toccare nulla.
Il dettaglio è sempre altissimo, i colori sono convincenti, le fonti di luce vengono gestite sempre bene e la pelle nei ritratti è naturale e mai plasticosa.
Di notte mantiene un equilibrio sorprendente: non schiarisce troppo, non satura e non cerca effetti da “notte finta”. C'è una cifra stilistica, chiaramente voluta da RealMe, ma che non esaspera mai il risultato finale, rendendolo sempre molto credibile e naturale.
Tele 3x da 200 MP: il vero asso nella manica
È la fotocamera che mi ha stupito di più. A 3x è fantastica. A 6x rimane pulita e dettagliata. A 12x è sorprendentemente utilizzabile, con un po’ di grana ovviamente, ma allo stesso tempo con pochissimi micro-artefatti che non inficiano la resa complessiva dello scatto.
Soprattutto di notte resta molto coerente, cosa molto rara per i teleobiettivi, ma l'aspetto più interessante è che la distanza minima di messa a fuoco a 19 cm permette close-up molto particolari, generando una specie di macro con zoom.
Ultrawide 50 MP
questa forse è la camera che mi ha entusiasmato meno. È nitia, coeente nei colori e molto valida anche in notturna ma ha un limite per me abbastanza importante, ovvero la messa a fuoco fissa. un aspetto che non me la fa premiare del tutto.
Ma quindi?
Dopo aver vissuto qualche tempo con il Realme GT8 Pro usandolo come daily driver, mi resta un’impressione molto chiara: questo smartphone non vuole solo provare a essere perfetto... vuole essere diverso. E questa, oggi, è una rarità.
Certo, ha dei difetti qua e la, ogni tanto chiede qualche piccolo compromesso, ma si dimostra comunque il migliore della sua categoria e in un periodo storico dove tutti i brand più noti cercano di rimanere conservativi, puntando tutto sul loro nome o su schede tecniche altisonanti associate a smartphone anonimi, questo aspetto è assolutamente da premiare.
Pur avendo una scheda tecnica impressionante, il Realme GT8 Pro non è uno smartphone che punta tutto su quello, ma che mette in primo piano la sua visione, le sue idee.
E proprio per questo mi ha convinto più di molti altri flagship, facendolo diventare non solo uno dei cameraphone più interessanti del 2025, ma anche il migliore per la sua fascia di prezzo (che vi ricordo è quella dei 999€ per la versione 12+256), motivo per il quale ho deciso di assegnargli il nostro Editor's Choice.