Schermo, audio e software

Il terzo modello OnePlus costa di più rispetto ai suoi predecessori ma è un vero e proprio top di gamma, senza compromessi. È uno smartphone eccellente sotto ogni aspetto, che unisce specifiche di alto livello a un assemblaggio di alta qualità e un software molto ben fatto.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Schermo e audio

Come i due modelli precedenti, lo OnePlus 3 ha uno schermo da 5,5 pollici con risoluzione 1920x1080. Stavola però abbiamo un pannello AMOLED - l'azienda parla anzi di optic AMOLED.  Un buono schermo con una buona definizione, 400 PPI sono comunque molti, e la risoluzione "limitata" aiuta ad avere migliori prestazioni e autonomia. 

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La tecnologia AMOLED porta con sé colori più intensi e una migliore visibilità all'esterno, anche se non siamo agli alti livelli qualitativi che troviamo per esempio sugli ultimi Samsung. Tra l'altro OxygenOS, che usa molti toni scuri, riesce in qualche modo ad esaltare il pannello AMOLED.

Parlando però di precisione dello schermo, i dati mostrano un errore cromatico sopra alla media, una luminosità di poco superiore alle 200 cd/m2 e una temperatura colore troppo fredda. Tramite il software è possibile variare la temperatura dello schermo e di conseguenza la resa cromatica (noi l'abbiamo misurato con le impostazioni di fabbrica). Insomma, uno schermo che ad occhio nudo colpisce grazie alle proprietà intrinseche della tecnologia OLED, ma tecnicamente ci sono prodotti migliori.

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Il singolo altoparlante si comporta molto bene e il volume massimo è molto alto. 

 

Software

Con Oxygen OS, OnePlus ha preso la versione stock di Marshmallow, aggiunto alcune funzioni e qualche personalizzazione, e l'ha caricata sul telefono. Chi è abituato ad Android stock si troverà subito a casa, e ancora di più chi ha usato Marshmallow sullo OnePlus 2. Un software semplice e potente.

Tra le specificità di OxygenOS vale la pena di segnalare la revisione delle Impostazioni Veloci, che presenta maggiori opzioni di personalizzazione. Qui trovano posto anche le personalizzazioni del launcher predefinito per modificare l'aspetto e la disposizione delle icone - e altro.

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Possiamo scegliere di usare i tasti a schermo oppure quelli capacitivi, ed è possibile rimapparli a piacimento. Ci sono anche quattro gesture da usare a schermo spento, ma è possibile disabilitarle del tutto se non vi interessano.

OnePlus ha sviluppato il proprio launcher e applicazioni per fotocamera, Musica, Galleria e un file manager. A parte queste, che si possono disattivare, ci sono tutte le applicazioni standard di Android. Il bootlader comunque è sbloccato, quindi potrete cambiare quello che volete quando volete.

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Il software di OnePlus è quindi del tutto convincente, tranne che su un punto: gli aggiornamenti. Da quando la società si è portata lo sviluppo software in casa, abbandonando la collaborazione con Cyanogen, non è riuscita a tenere un buon passo con gli aggiornamenti più grandi - ma ha fatto bene con le patch di sicurezza mensili e la correzione dei bug. Lo OnePlus 2 per esempio è uscito ad agosto 2015 e ha ricevuto Marshmallow solo un paio di settimane fa. OnePlus X è di novembre 2015 e non ha ancora la nuova versione.

Non mettiamo in dubbio la buona volontà dell'azienda, ma finora i risultati sono stati sotto la sufficienza. Entro fine anno uscirà Android N, quando arriverà sullo OnePlus 3?

Questo è quindi uno smartphone che dobbiamo considerare "così com'è" per ora, e fortunamente il software è ottimo.