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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La fotocamera principale è costituita da un sensore Sony IMX 519 da 16 Mpx, f/1.7, pixel da 1.2 um, stabilizzatore ottico ed elettronico. La seconda fotocamera ha invece un sensore Sony IMX376K da 20 megapixel, f/1.7, e pixel da 1.0 um. Le due fotocamere lavorano assieme per migliorare la qualità delle immagini.

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Prima di vedere gli scatti, dedichiamo qualche parola all'applicazione, che segue la stessa filosofia di OxygenOS
, cioè semplice e minimalista.

La schermata principale permette di scegliere tra video, foto e "verticale", modalità pensata per scattare foto di oggetti o persone in primo piano e sfocare lo sfondo (bokeh), ognuna delle quali con poche opzioni di controllo disponibili, uno swype verso sinistra rivela altre modalità, tra cui quella "Pro". C'è da dire che il software rimane sempre meno caotico rispetto a molti altri smartphone, ma la modalità totalmente manuale che permette di controllare il tempo, esposizione, bilanciamento del bianco, ISO e, soprattutto, messa a fuoco, è quella che piacerà agli appassionati.

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Fotocamera principale

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Zoom 2X

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Crop 100% dello scatto superiore

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Crop 100% dello scatto superiore

Analizzando le foto notiamo come allo stesso fattore d'ingrandimento la qualità sia molto simile. Il crop 100% di una parte dell'immagine restituisce due immagini molto simili.

Tra le altre una modalità Time Lapse, Panorama e Slow Motion. Quest'ultima non arriva ai 960 FPS visti con S9 o P20 Pro, ma 1080p a 240 FPS o 720p a 480 FPS. Non consideriamo l'impossibilità di arrivare a una velocità superiore un difetto, in quanto lo slow motion sugli smartphone è poco più che un gadget simpatico da usare di tanto in tanto, ma non una caratteristica in grado di fare la differenza. Quantomeno per la stragrande maggioranza degli utenti.

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Qui confrontiamo lo stesso scatto, con e senza zoom, in differenti condizioni di luce. Qui sotto lo stesso crop 100% dell'immagine nelle due differenti condizioni di luminosità. Notiamo come la qualità è ovviamente minore, ma la degradazione dell'immagine rimane limitata.

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Altri scatti di confronto, la prima scattata alle ore 13 in una giornata di sole, la seconda subito dopo il tramonto.

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I video si possono registrare alla massima risoluzione 4K e 60 FPS. La fotocamera anteriore è invece composta da un sensore Sony IMX 371, 16 Mpz, f/2.0 e stabilizzatore elettronico dell'immagine.

Un trend che OnePlus ha invece deciso di non seguire è quello sull'IA. La maggior parte dei produttori hanno pubblicizzato le loro funzioni di "Intelligenza Artificiale", algoritmi avanzati che, applicati soprattutto alla fotocamera, gli permettono di riconoscere le scene/oggetti inquadrati per regolare automaticamente i parametri di scatto, esaltando l'immagine catturata.

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Ad esempio, quando l'algoritmo rileva che l'immagine inquadrata è un bel prato verde, esalterà il colore per una foto decisamente più emozionante. Aziende come ASUS hanno applicato il concetto di IA a praticamente tutti gli aspetti dello smartphone, come abbiamo visto con lo ZenFone 5. OnePlus ha invece evitato spingere troppo l'acceleratore su questo concetto, mantenendo comunque una buona implementazione dell'HDR.

Immaginiamo che questa scelta sia molto legata alla community che circonda il marchio, composta da simpatizzanti quanto da esperti, che sanno benissimo che il concetto di IA non è nulla di nuovo in questo campo. Dopotutto l'uso del SoC Snapdragon 845 e il DSP Qualcomm avrebbe facilitato l'implementazione di funzioni avanzate in questo ambito, dato che il produttore di chip le ha già inserite nella propria suite di sviluppo da tempo. Insomma, l'azienda anche in questo contesto ha preferito un approccio più conservativo volto a non complicare l'esperienza d'uso di un prodotto a cui molti potenziali acquirenti sono già abituati, in quanto possessori di un OnePlus precedente.

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Giudizio qualità fotografica

OnePlus 6 è in grado di generare scatti di buona qualità, che va deteriorandosi con il diminuire della luminosità ambientale. Non è la migliore fotocamera presente oggi su uno smartphone, ma gli scatti che genera sono certamente più che adeguati per chiunque. Solo se la qualità fotografica è per voi la funzione più importante che state cercando, dovreste vagliare altri modelli.

Autonomia

La batteria è da 3300 mAh. Accendendo OnePlus 6 alle 7 di mattina arriverete alle dieci di sera con una carica residua tra il 10 e 25%. Quindi riuscirete a fare un'intera giornata lavorativa ma obbligatoriamente dovrete metterlo sotto carica di notte. Che è poi quello che accade con qualsiasi top di gamma attuale. Limitando l'uso e usando le soluzioni integrate di risparmio energetico, potrete arrivare ai due giorni, nel caso in cui vi troviate in una condizione limite con questa necessità. Ma in questo caso probabilmente preferirete usare la funzione di ricarica rapida Dash Charge, che ritorna anche su questo nuovo smartphone. In circa mezz'ora riuscirete a ricaricare la batteria di circa il 50%, sufficiente per diverse ore in più di autonomia.

Lo smartphone è stato usato con due account di posta elettronica  e tutti i social network configurati e sincronizzati tutto il giorno, connesso a uno smartwatch Android e un auricolare bluetooth, un paio d'ore di ascolto musicale, diverse foto, qualche video, un'ora in hotspot internet. Durante tutta la giornata è stato consultato e usato per gestire posta elettronica e navigazione online. Questo scenario rappresenta un uso intensivo dello smartphone.

Verdetto

OnePlus 6 è uno smartphone in grado di coniugare i trend moderni di design e funzioni con un'esperienza d'uso fantastica. Tutto a un prezzo concorrenziale. Infatti il modello base da 6 GB di RAM e 64 GB di storage costa 519 euro, una cifra d'ingresso inferiore rispetto a quello degli altri top di gamma.

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Per la variante da 8/128 GB sono invece necessari 569 euro, che diventano 619 euro per quella top da 8 GB di RAM e 256 GB di storage. Intendiamoci, OnePlus ha fatto alcuni compromessi. Ad esempio non è possibile espandere la memoria (ma il modello da 128 GB costa solo 50 euro in più rispetto quello da 64 GB) e l'audio non è stereo. Tuttavia non ci sono altri particolari difetti.

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Da una parte l'azienda cinese è stata più conservativa, e non ha aggiunto funzioni o caratteristiche particolarmente innovative, a parte forse la navigazione con le sole gesture. Dall'altra è riuscita con questo approccio a offrire, ancora una volta, un'esperienza totalmente convincente.

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Proprio per l'esperienza d'uso che OnePlus 6 è in grado di offrire, gli conferiamo il nostro Award.


Tom's Consiglia

Nel caso foste intenzionati ad acquistare il OnePlus 6, potrebbe interessarvi anche una cover. Date un'occhiata al modello realizzato dalla EasyAcc, che è realizzata in TPU e non ne aumenta particolarmente le dimensioni.