Fotocamera, display e verdetto

Recensione OnePlus 6T, smartphone Android top di gamma basato sul SoC Snapdragon 845 di Qualcomm accoppiato a 6 o 8 Gigabyte di RAM. Arriva in Italia a partire da 569 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Il comparto fotografico affonda le basi in quello del OnePlus 6. Sul retro ci sono sempre due sensori: quello principale da 16 Megapixel con obiettivo f/1.7 e stabilizzazione ottica dell'immagine, accoppiato a uno secondario da 20 Megapixel sempre con obiettivo f/1.7, che questa volta si occupa fondamentalmente della profondità di campo per un effetto Bokeh - sfondo sfocato -  più convincente (ed effettivamente ci riesce).

OnePlus ha ulteriormente affinato gli algoritmi di elaborazione dell'immagine, e la differenza la si vede sia in diurna che in notturna. Per questa seconda situazione inoltre, l'azienda ha messo a punto una modalità notte, con la quale il 6T realizza degli scatti con circa 1 secondo di esposizione. I risultati di questa funzionalità, allo stato attuale, sono altalenanti, in quanto c'è un po' di difficoltà nella gestione della luce artificiale e soprattutto è necessario tenere il dispositivo quanto più fermo possibile, non semplice a mano libera.

In generale comunque il consiglio è quello di utilizzare la modalità notte quando davvero c'è buio quasi totale, mentre con la luce artificiale il 6T è in grado di scattare buone foto anche senza questa opzione, che sarà ulteriormente affinata con aggiornamenti software. Di ottimo livello i video, anche in notturna, che si possono registrare fino alla risoluzione 4K a 60 fps, con la stabilizzazione elettronica che però si ferma ai 30 fps. Si comporta bene anche la fotocamera anteriore, in grado di sfocare lo sfondo via software in maniera convincente.

Poco da dire sul display, di alto livello proprio come quello del OnePlus 6. In questo caso abbiamo un pannello Optic AMOLED da 6,41 pollici, caratterizzato da una risoluzione di 1.080 x 2.340 pixel e rapporto di forma in 19.5:9. Ottima la luminosità, perfetti gli angoli di visuale, buona la visibilità all'aperto grazie anche al trattamento olefobico del vetro anteriore che, tra l'altro, è un Gorilla Glass 6, per cui dovrebbe garantire particolare resistenza.

Ho apprezzato molto la resa dei colori, che tra l'altro può essere controllata via software con differenti modalità a disposizione. C'è la funzionalità always-on, che fa da contraltare all'eliminazione del LED di notifica e consente di visualizzare informazioni sullo schermo anche con lo smartphone in stand-by. Davvero molto comodo nell'utilizzo quotidiano.

L'audio non è stereo, in quanto c'è un solo speaker sul lato inferiore, che comunque garantisce un volume alto, con una qualità però lontana da alcuni concorrenti come il Pixel 3 XL o l'iPhone XS Max. Completa la connettività: wi-fi ac dual-band, bluetooth 5.0, GPS A-GLONASS Galileo, supporto dual-SIM. È stato eliminato il jack audio -  ma c'è l'adattatore apposito incluso in confezione - e l'USB-C è rimasta di tipo 2.0, senza però la possibilità di utilizzarla come uscita video.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Tiriamo le somme. OnePlus 6T può essere ancora considerato un flagship killer? Sì, a patto però di essere disposti a fare alcune rinunce rispetto ai diretti concorrenti: il comparto fotografico non ha la resa di quello del Mate 20 Pro, non c'è una funzionalità aggiuntiva come la S-Pen del Galaxy Note 9, manca l'audio stereo. Di contro però i prezzi partono da 569 euro (6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di storage), con la nostra versione che arriva a 589 euro con 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria d'archiviazione. Si possono toccare i 639 euro per quella da 8/256 GB.

Insomma, la metà - o meno della metà in alcuni casi - rispetto ai vari XS Max, Note 9, Mate 20 Pro. Un dettaglio non trascurabile, anche perché OnePlus 6T offre prestazioni letteralmente eccezionali e un'esperienza utente comunque completa, senza grosse sbavature. Rimane dunque ancora oggi lo smartphone da prendere in considerazione qualora si vogliano performance al top senza però voler spendere un patrimonio.