Samsung potrebbe mandare in pensione la gamma di smartphone Galaxy J. A riportare l'indiscrezione la testata online ET News, da sempre vicina alle vicende dell'azienda sudcoreana. La continua avanzata dei brand cinesi ha effettivamente riscritto gli equilibri nella fascia di prezzo compresa tra i 100 e i 300 euro, e il gigante di Seul starebbe così meditando un cambio di strategia.
Non sarebbe cosa da niente accontonare la serie J. Stiamo parlando di una gamma di smartphone che, negli anni d'oro, è stata in grado di raggiungere i 100 milioni di unità vendute in 1 anno. È stata infatti il simbolo del dominio Samsung tra i dispositivi posizionati a cavallo tra i 100 e i 250 euro, fascia di prezzo nella quale, fino a qualche anno fa, le alternative erano poche e non sempre valide.
Oggi questo segmento è dominato da Huawei e Xiaomi. Dispositivi come il Mate 10 Lite, il Redmi Note 5, il P20 Lite, il Redmi 5, solo per citarne alcuni, sono in grado di offrire specifiche tecniche superiori ai Galaxy J, spesso a prezzi anche inferiori. Il tutto condito dalla percezione di questi brand che, grazie anche a campagne marketing efficaci, cominciano ormai a essere conosciuti anche dagli utenti meno avvezzi alla tecnologia.
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Del resto, Huawei è in procinto di diventare il secondo produttore mondiale di telefonia, mentre Xiaomi sta consolidando la sua quarta posizione in questa particolare classifica. Ovviamente, difficile pensare che Samsung rinunci totalmente a questa fascia di mercato, e non a caso, sempre secondo ET News, l'azienda sudcoreana avrebbe già escogitato un piano alternativo.
Infatti, al pensionamento della serie J farebbe da contraltare la creazione di una nuova gamma di smartphone denominata "M". Questa verebbe posizionata nella fascia tra i 100 e i 200 euro, con la logica di dotarla di specifiche tecniche in grado di garantirgli un migliore rapporto qualità/prezzo, così da potersela giocare alla pari con le proposte Xiaomi e Huawei.
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Di contro, la gamma Galaxy A verrebbe posizionata a prezzi inferiori rispetto a quelli attuali (l'A8 è arrivato sul mercato a 529 euro), anche in questo caso con un netto miglioramento delle specifiche tecniche. Non a caso, proprio nella giornata di ieri, vi abbiamo riportato l'indiscrezione di uno smartphone appartenente a queste serie equipaggiato con lo Snapdragon 845, ovvero il processore visto a bordo di prodotti top di gamma come LG G7.
Insomma, come prevedibile i brand cinesi stanno letteralmente riscrivendo gli equilibri nel mercato smartphone. Samsung rimane comunque il primo produttore mondiale di telefonia, in possesso di mezzi economici tali da consentirgli di sferrare un'importante controffensiva.
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