Sconfiggere Ebola con la potenza degli smartphone si può

Tramite il calcolo distribuito è possibile usare PC o dispositivi Android per aiutare i ricercatori a trovare una cura per il virus Ebola.

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a cura di Manolo De Agostini

Donare la potenza di calcolo inutilizzata dei propri computer e dispositivi mobile per fini scientifici è qualcosa che i partecipanti del programma SETI (per la ricerca di altre forme di vita intelligenti) e gli utenti del software BOINC fanno da tempo. Anche la taiwanese HTC, con l'iniziativa "HTC Power To Give", ha scelto di essere della partita, alla ricerca di cure per diverse malattie grazie alla potenza dei propri smartphone.

Si tratta di mettere il proprio computer / smartphone all'interno di una rete più grande, per macinare dati che altrimenti non sarebbero analizzati così rapidamente, dato che richiederebbero l'uso continuativo di supercomputer a cui spesso gli scienziati non hanno accesso.

Ebola

La teoria alla base di tutto questo è che milioni di dispositivi possono mettere insieme un'elevata potenza di calcolo, ma spesso questa non viene usata. Se ci pensate i nostri computer / smartphone passano più tempo in idle che impegnati in qualche compito, cioè usano solo una minima parte delle proprie capacità di calcolo.

Ed è così che nascono iniziative di calcolo distribuito a cui chiunque può partecipare, su base volontaria (d'altronde ci si rimette qualcosa, ovvero maggiori consumi e quindi una bolletta elettrica più salata nel caso del PC e minore automonia per lo smartphone). Il fine però giustifica anche qualche euro in più di energia elettrica, specie se si parla di trovare cure a malattie come l'Ebola, che di recente è tornata prepotentemente a colpire.

Esistono dei farmaci sperimentali che stanno dando buoni riscontri nel combattere il virus, ma una cura definitiva deve essere ancora messa a punto. Per questo motivo è interessante il progetto "Outsmart Ebola Together" del The Scripps Research Institute, attraverso cui potete dare una mano alla ricerca quando non usate il computer o lo smartphone Android. Vi basta scaricare un'applicazione o un software e potete mettere al lavoro il vostro hardware nei momenti in cui sarebbe altrimenti inattivo o quasi.

"Con la potenza di calcolo collettiva i computer formeranno un supercomputer virtuale che aiuterà il The Scripps Research Institute (TSRI) a vagliare milioni di composti chimici per identificare nuovi farmaci per il trattamento di Ebola. Nel frattempo, i dispositivi rimarranno pienamente disponibili per essere usati dai loro proprietari".

HTC One M8 HTC One M8
HTC One M7 HTC One M7

Il TSRI ha mappato le strutture e le vulnerabilità delle proteine che compongono il virus Ebola, ma i composti migliori che emergeranno da questo sforzo collettivo saranno testati fisicamente in laboratorio per individuare la loro efficacia contro l'infezione reale del virus.

I composti più promettenti saranno poi modificati per comportarsi ancora meglio, a concentrazioni inferiori e con minori effetti collaterali. Le sperimentazioni successive potrebbero poi portare a ottenere un farmaco approvato. L'iniziativa dell'Istituto si appoggia al World Community Grid di IBM, una rete di calcolo distribuito che negli ultimi 10 anni ha catalizzato l'interesse di oltre 680 mila persone e 460 istituzione di 80 paesi, raccogliendo il contributo di quasi tre milioni di PC e dispositivi mobile.