SkinTrack, la tua pelle diventa un touchscreen

Belli gli smartwatch, ma a volte interagire con l’interfaccia tramite un display così piccolo può essere un problema. Alla Carnegie Mellon University però hanno la soluzione: SkinTrack, una tecnologia che consente di sfruttare la superficie del proprio braccio come fosse un enorme touchscreen.

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a cura di Alessandro Crea

Future Interfaces Group, un laboratorio di ricerca della Carnegie Mellon University tutto dedicato al settore hi-tech, ha messo a punto una nuova tecnologia, chiamata SkinTrack, che consente di controllare lo smartwatch sfruttando una superficie molto più grande come touchscreen, il braccio dell’utente.

A differenza di quanto avvenuto per gli smartphone, i cui display con l’avvento del touchscreen sono divenuti sempre più grandi, gli smartwatch devono per forza di cose restare piccoli e compatti per essere indossabili. Tuttavia, per quanto sia fatta ad hoc, a volte interagire con i comandi di un’interfaccia su una superficie di poco più di un pollice può essere un grosso problema.

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SkinTrack utilizza un anello che emette un segnale e comunica con una fascia di rilevamento attaccata alla orologio. Quando il dito che indossa l'anello tocca la pelle un segnale elettrico ad alta frequenza si diffonde attraverso il braccio, che sarà catato da quattro coppie di elettrodi posizionate nel cinturino. La triangolazione della posizione del dito nello spazio 2D, sarà quindi efefttuata in base alla distanza tra anello ed elettrodi.

Il sistema è in grado di effettuare rilevazioni continue ed è quindi capace di leggere movimenti come il pinch to zoom, ma può rilevare anche movimenti discreti come lo swipe o il tap.

Il prototipo però offre anche altre sorprese. SkinTrack infatti è capace anche di leggere comandi abbinati a lettere. Così ad esempio tracciando una S si potrà rifiutare una chiamata, mentre disegnando la N sul proprio braccio avvieremo l’app delle news.

Le app inoltre possono essere trascinate “fuori” dai bordi dello smartwatch al fine di creare una sorta di shortcut sul desktop virtuale del proprio braccio. Spostando ad esempio Twitter potremo poi avviarlo velocemente semplicemente toccando col dito la porzione del braccio utilizzata per creare il collegamento.

Al momento non sembrano esserci programmi precisi per l’eventuale commercializzazione di SkinTrack, ma vista l’enfasi che i produttori stanno mettendo sugli smartwatch, la tecnologia della Carnegie Mellon potrebbe essere perfetta per migliorarne l’usabilità e garantire ad essi quel successo commerciale che finora è sfuggito.