Smartphone Linux: telefonini del tutto personalizzabili

I telefonini basati su Linux sono una manna dal cielo per gli appassionati. Sporcatevi un po' le mani e potrete avere tutto quello che desiderate. Basta solo modificare un po' il codice e avere molta pazienza.

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a cura di Mary Branscombe

Introduzione

I telefoni cellulari, una volta, erano più che altro dei mattoncini di plastica piuttosto che dei dispositivi per parlare con gli altri. Oggi, grazie a sviluppi tecnologici, nuovi strumenti e prestazioni, sono diventati dei computer tascabili. Gli smartphone di oggi sono strumenti potenti, capaci di eseguire un gran numero di applicazioni, alcune delle quali progettate per mettere a punto il telefono stesso, e ottenerne il massimo in termini di prestazioni. Non mancano, infine, gli strumenti per gli sviluppatori che vogliano cimentarsi nella stesura di nuovi programmi.

Con i computer generici che tutti abbiamo in casa o in ufficio, ci siamo abituati a poter modificare praticamente tutto al loro interno, dalla modifica dell'hardware a quella del kernel del sistema operativo, di solito con l'obiettivo di aumentare le prestazioni. Con i telefoni, però, non si può fare. Si possono aggiungere facilmente schede di memoria, o un ricevitore GPS Bluetooth, ma poco di più. Spesso le nuove applicazioni non si possono installare, a meno che non siano accompagnate da una certificazione; anche quando si tratta di una nuova versione del sistema operativo bisogna aspettare molto prima che sia possibile installarla, e spesso questa possibilità è preclusa. Le applicazioni devono funzionare all'interno dei ristretti limiti dell'API (Application Program Interface, parte del sistema operativo che permette l'interazione tra programma e utente), e le possibilità di spremere al massimo il terminale sono praticamente nulle.

La seccatura peggiore è il blocco impostato dall'operatore telefonico, dal produttore, o da entrambi. So che c'è più di quello che vedo, che il mio smartphone è potente quanto un PC, ma mi sento in trappola: ho a disposizione solo un gruppo di applicazioni declassate, e suonerie inutili, il cui unico scopo è tenermi rinchiuso tra le grinfie dell'operatore. Un terminale con una grande potenza di calcolo è stato ridotto ad una macchinetta per generare profitti, non certo il terminale tascabile che volevo.

Spirano, però, venti di cambiamento. Gruppi di sviluppatori indipendenti hanno sbloccato molti dei telefoni esistenti, e allo stesso tempo ne sono comparsi alcuni già sbloccatti e completamente aperti, due per l'esattezza. Non sono ancora pronti al mercato di massa, e di certo non hanno il fascino del famoso iPhone, ma sono aperti, pronti ad ospitare ogni tipo di nuova applicazione, comprese le personalizzazioni del sistema operativo, o ad installare applicazioni scaricate da un qualsiasi servizio online.

I telefoni su cui ci si può sentire liberi, ad oggi, sono decisamente per utenti Linux, ma rappresentano gli arieti che il mondo open sta usando per entrare nel settore mobile. I primi due telefoni Linux completamente personalizzabili sono il Greenphone, basato Trolltech QTopia e il Neo1973 Openmoko di FIC. Tuttavia il primo non è più in produzione, sostituito dal secondo. Restano disponibili i kit per gli sviluppatori, utili nel caso riusciste a procurarvene uno usato. La comunità che fa riferimento a questo telefono, al momento, è ancora molto attiva.