Il mondo dei social media si prepara a vivere una nuova rivoluzione con l'arrivo di un'applicazione che promette di cambiare radicalmente il modo in cui creiamo e condividiamo contenuti video. OpenAI ha svelato la sua ultima creazione, l' app dedicata a Sora, che sfrutta la potenza dell'intelligenza artificiale per generare video di qualsiasi tipo immaginabile. La velocità con cui l'azienda californiana ha lanciato il prodotto ha sorpreso tutti, considerando che solo ventiquattro ore prima erano emerse le prime indiscrezioni sulla sua esistenza.
L'era dei "cameo" digitali è iniziata
La caratteristica più discussa di questa nuova piattaforma è senza dubbio la funzione "cameo", che permette agli utenti di inserire la propria immagine nei video creati da altre persone. Una prospettiva che ricorda le dinamiche dei deepfake, ma con un approccio decisamente più controllato e trasparente. Gli utenti hanno la possibilità di decidere chi può utilizzare la loro somiglianza, stabilendo permessi specifici per amici o addirittura sconosciuti.
Il sistema di tutela previsto da OpenAI assegna automaticamente il ruolo di "co-proprietario" del contenuto a chiunque venga ritratto in un video generato dall'IA. Questo meccanismo garantisce il diritto di cancellare il filmato o impedire ulteriori modifiche, una salvaguardia importante in un'epoca in cui la manipolazione digitale delle immagini solleva crescenti preoccupazioni etiche.
L'applicazione introduce anche una funzione "Remix" che ricalca le dinamiche già note su piattaforme come TikTok, permettendo agli utenti di reinterpretare video di tendenza con il proprio tocco personale. La novità assoluta rispetto ai modelli precedenti di OpenAI è rappresentata dalla capacità di Sora 2 di generare contemporaneamente video e audio, creando contenuti multimediali completi senza interventi esterni.
Le restrizioni imposte dal sistema sono tuttavia piuttosto rigide. I personaggi pubblici restano protetti dalla generazione automatica di contenuti che li ritraggono, a meno che non decidano volontariamente di caricare la propria immagine sulla piattaforma. Allo stesso modo, l'algoritmo è programmato per rifiutare categoricamente la creazione di materiale pornografico.
Un lancio che ricorda i primi giorni dei social
Il rollout di Sora segue la strategia dell'esclusività che ha caratterizzato molte piattaforme social di successo nel loro periodo di lancio. Al momento l'app è disponibile solamente per dispositivi iOS negli Stati Uniti e in Canada, con accesso limitato tramite invito diretto da parte dell'azienda. Chi riesce ad accedere può a sua volta invitare quattro amici, un meccanismo che ricorda i primi giorni di Clubhouse o Bluesky.
L'assenza di una versione Android e la mancanza di una data di lancio per altri mercati internazionali suggeriscono che OpenAI stia procedendo con cautela, probabilmente per testare la reazione del pubblico e perfezionare il sistema prima di un'espansione globale. Una strategia comprensibile, considerando le implicazioni etiche e legali che una tecnologia di questo tipo comporta nel panorama mediatico contemporaneo.