Tariffe a 28 giorni e rimborsi automatici: arriva il sì del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha deciso. L’AGCOM ha il potere di chiedere che i rimborsi siano automatici. Finora sono stati rimborsati solo coloro che hanno fatto esplicita richiesta.

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a cura di Lucia Massaro

Il Consiglio di Stato ha pubblicato una sentenza esprimendosi in favore dell’AGCOM e rigettando il ricorso fatto da Vodafone. L’Autorità aveva imposto il rimborso automatico di massa per tutti quegli utenti che avevano pagato una mensilità in più a causa delle tariffe a 28 giorni. Fino a questo momento, il rimborso è stato effettuato solo nei confronti di coloro che avevano fatto esplicita richiesta utilizzando i metodi stabiliti dagli operatori telefonici. Secondo quanto riferito da Repubblica, la percentuale dei richiedenti sarebbe di un mero 5%.

Vodafone aveva fatto ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio, che pur annullando la sanzione da oltre 1 milione di euro per il mancato adeguamento all’obbligo di fatturazione mensile, aveva confermato l’obbligo imposto da AGCOM di effettuare in automatico un rimborso in favore degli utenti. I giudici della sesta sezione del Consiglio di Stato non solo hanno rigettato il ricorso ma si sono espressi duramente sulla questione della fatturazione a 28 giorni che – dal 2017 – continua a far parlare di sé.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato come le compagnie telefoniche abbiano avuto un comportamento “sleale” ed “eversivo” nei confronti dei propri utenti. Per le Autorità competenti, non solo c’è stata una mancanza di trasparenza che ha portato gli utenti a sottovalutare il fatto che in realtà alla fine dell’anno si sarebbero ritrovati a pagare una mensilità in più ma anche un comportamento anticoncorrenziale nel momento in cui c’è stato il ritorno alla fatturazione mensile.

Secondo l’Antitrust, infatti, gli operatori telefonici avrebbero fatto “cartello” mettendosi d’accordo per aumentare le tariffe alla stessa percentuale. In questo modo, avrebbero recuperato la mensilità persa ma anche annullato qualsiasi tipo di concorrenza. Per questo motivo, pochi giorni fa l’AGCM ha irrogato una sanzione a Fastweb, TIM, Vodafone e Wind Tre per un totale di 228 milioni di euro.

Come già detto, l’AGCOM pretendeva che il rimborso fosse effettuato in maniera automatica senza la necessità di fare esplicita richiesta. Ora non ci sono più dubbi. L’Autorità ha il potere di applicare il principio di indennizzo di massa.