Tariffe di terminazione mobile: AGCOM criticata

Anche Altroconsumo ha deciso di rivolgersi alla UE per le tariffe di terminazione mobile stabilite dall'AGCOM. Favoriscono gli operatori mobili, a discapito degli ISP e dei consumatori.

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a cura di Dario D'Elia

Le tariffe di terminazione mobile stabilite dall'AGCOM sono ancora oggetto di contestazioni. Dopo la lettera di protesta co-firmata dall'Associazione Italiana Internet Provider, BT Italia, Fastweb, Tiscali e Wellcome Italia, e recapitata all'AGCOM e alla Commissione Europea, ecco la voce delle associazioni dei consumatori.

Altroconsumo ha chiesto ufficialmente alle istituzioni UE di "intervenire sul Garante delle comunicazioni perché riveda la sua proposta". Le tariffe correlate alle chiamate transitanti su reti di operatori diversi sono oggetto di un'attenta revisione poiché Bruxelles ha stabilito una loro progressiva riduzione, fino alla totale scomparsa.

Tariffe di terminazione mobile medie 

"Per quanto si tratti di un costo pagato da operatore a operatore tali tariffe hanno, infatti, un rilevante impatto anche per i consumatori, perché vengono normalmente ribaltate dagli operatori sulle tariffe al consumo. Non deve pertanto sorprendere che le tariffe di terminazione siano la principale causa dell'elevato costo delle telefonate da fisso a mobile", sostiene l'associazione dei consumatori.

"Basta fare il confronto con quelle tra telefoni fissi oppure Voip: mentre le tariffe per questi ultimi ammontano a pochi centesimi o talvolta addirittura a zero, il prezzo delle chiamate verso i telefoni cellulari resta molto superiore".

Roadmap tariffaria Italia/Francia

Il problema di fondo è che AGCOM vorrebbe far slittare il piano di riduzione a gennaio 2012, quindi senza alcun effetto sul 2011. "Di conseguenza, una effettiva efficienza sarà raggiungibile solo nel 2015", sottolinea Altroconsumo. "Se la Commissione europea non farà cambiare idea all'Agcom i consumatori italiani subiranno un aumento dei prezzi".

Ma perché il perdurare di questa situazione? La risposta la danno i concorrenti di Telecom, Vodafone, Wind e H3g. "Il mantenimento di tariffe di terminazione mobile eccessive, oltre a perpetuare una ingiustificata asimmetria nel sistema (si rammenta che le tariffe di terminazione degli operatori alternativi fissi sono, invece, basate su un modello teorico di operatore efficiente che non consente il pieno recupero dei costi), crea un arbitrario e anticompetitivo trasferimento di ingenti risorse finanziarie dagli operatori fissi agli operatori mobili, i quali ultimi possono così finanziare, con le tariffe di terminazione mobile on net, offerte a tariffe inferiori ai costi di terminazione pagati da altri operatori, in diretta concorrenza con i servizi di telefonia fissa, così generando importanti effetti di sostituzione di traffico da rete fissa verso rete mobile", si legge nella lettera degli Internet Provider.

AGCOM ha confermato (ufficiosamente) di aver avviato una riflessione interna per la revisione delle tariffe.