Tutti vogliono copiare Apple: un solo smartphone all'anno

RIM, HTC, Samsung e Motorola potrebbero cambiare strategia commerciale, e proporre un solo telefono all'anno, o comunque meno modelli di quelli attuali. Un principio di semplificazione che sembra pagare, e che piacerà anche ai consumatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Almeno quattro tra i principali produttori di smartphone stanno pensando di cambiare strategia, e proporre meno modelli ai consumatori. Una mossa che rievoca la strategia di Apple, e a cui si può certamente dare il benvenuto.

Si tratta di Samsung, HTC, Motorola e RIM; "il cambiamento di strategia arriva apparentemente dopo che Apple e Samsung hanno accresciuto la propria quota di mercato rispetto ai rivali concentrandosi su un solo prodotto di punta ogni anno", scrive la testata asiatica Digitimes - che pubblica spesso indiscrezioni non confermate.

Less is more. Lo dicono tutti, sarà vero?

La speculazione odierna sembra però fondata, almeno da un punta di vista teorico. Di certo Samsung guida con mano ferma la banda di produttori Android, ed Apple è l'esempio inseguito da tutti quelli che cercano il successo in questo settore. E tra le tante cose che queste due aziende hanno in comune c'è anche la strategia di mercato incentrata su un solo prodotto, o comunque pochi: Apple iPhone e Samsung Galaxy - un'ammiraglia e pochi modelli secondari.

Riducendo i modelli i costi di sviluppo, produzione e marketing calano sensibilmente, e già questo fatto da solo giustificherebbe il cambio di rotta da parte di HTC, e ancora di più per quanto riguarda RIM. Per le aziende si tratterebbe di ottimizzare i profitti, ma soprattutto di adattarsi a un mercato che è cambiato profondamente.

Ma i vantaggi ci sarebbero anche per i consumatori, che già oggi hanno mostrato di apprezzare la semplicità. Il cliente cerca un iPhone o un Galaxy, e tanto basta; chiedergli di districarsi in un contorto dedalo di terminali con differenze incomprensibili significa fargli un dispetto, e mandarlo dalla concorrenza.

Resta la difficoltà della fascia di prezzo. Apple ha scelto di occupare solo la fascia media (con il 3GS ancora in commercio), quella alta e altissima. Per un'azienda che vuole stare ovunque le cose sono più complicate, ma non impossibili.

Restringere e semplificare il catalogo, in un'epoca dove le parole d'ordini sono less is more e scarcity sembra la migliore delle idee. Perché avere troppe scelte è come non averne nessuna; perché un marchio non ci dice le cose chiare e semplici ormai non è più degno di fiducia; perché non si può essere trasparenti al 100% se ciò che si ha da dimostrare è caotico e incomprensibile.

In passato i "modelli di business" puntavano a creare offerte variegate, ricche di variabili e opzioni, con l'esplicito obiettivo di confondere - si riteneva che fosse il miglior modo di guadagnarsi un cliente: ha funzionato e funziona ancora, ma i compratori hanno finalmente cominciato a chiedere e trovare la semplicità di cui c'è bisogno: non possiamo dire se Apple ha la diretta responsabilità di questa svolta verso la semplicità, ma di certo la apprezziamo.

Anzi, già che ci siamo ne approfittiamo per tirare le orecchie ai vari Acer, Asus, Toshiba, Lenovo e così via. Non c'è bisogno di aver decine di notebook in catalogo. Ne bastano cinque o sei, ben studiati per soddisfare una certa fascia di consumatori. La confusione smetterà presto di essere redditizia, o almeno speriamo.