Xiaomi outsider? Vende 1 milione di smartphone a settimana

L'azienda cinese Xiaomi ha venduto 11 milioni di smartphone nel primo trimestre. Nel 2015 si punta a vendere 100 milioni di unità in un anno. Gli outsider dei grandi colossi hi-tech crescono.

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a cura di Manolo De Agostini

Si parla tanto dei produttori di smartphone cinesi come il vero grande problema dei colossi che finora hanno dettato legge. Vale quindi la pena guardare alle vendite di Xiaomi, che in un trimestre ha toccato quota 11 milioni di terminali venduti.

L'azienda punta a raggiungere nell'intero anno 60 milioni di unità, un dato abbastanza elevato, in crescita di 20 milioni di unità rispetto agli obiettivi di inizio anno. Per il 2015 l'obiettivo è fissato a quota 100 milioni di unità. L'aumento delle vendite è legato in parte anche all'espansione commerciale dell'azienda, che ha iniziato a mettere piede fuori dalla Cina, partendo da Hong Kong, Taiwan e Singapore.

A capo del progetto di espansione Hugo Barra, vicepresidente della gestione prodotti Android fino alla scorsa estate, quando decise di cedere alle lusinghe di Xiaomi per curare l'internazionalizzazione della società. I prossimi passi saranno quelli di coprire nuovi mercati nel sud-est asiatico, per poi forse virare su India e America Latina.

A riprova del successo e il seguito di questa nuova realtà, vi sono anche i dati di vendita di un prodotto come lo Xiaomi Redmi Note, un phablet da 5,5 pollici con chip MediaTek MT6592 a otto core, disponibile in due versioni a 129 e 160 dollari. Ebbene, i pezzi venduti dopo 34 minuti sono stati 100 mila. Un risultato davvero interessante che lascia trasparire quanta concorrenza questi outsider possano fare ai colossi più quotati.