Xiaomi Redmi Note 3 smontato: tanta roba in poco spazio

Il tear down dello Xiaomi Redmi Note 3 conferma l'ottimo lavoro fatto dagli ingegneri che, in uno spazio quasi equivalente a quello del modello precedente, hanno racchiuso molti più componenti.

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a cura di Alessandro Crea

Nel progettare gli smartphone attuali gli ingegneri sembra stiano diventando sempre più esperti di Tetris: come nel celebre titolo videoludico infatti è necessario riuscire a realizzare un perfetto gioco di incastri per integrare sempre più componenti all'interno di scocche che invece tendono a diventare sempre più compatte.

Un esempio di esercizio ottimamente riuscito è in questo senso il nuovo Xiaomi Redmi Note 3, come rivelato dal tear down appena effettuato.

redmi note 3 teardown 01

I ragazzi del sito cinese IT168 infatti hanno smontato lo smartphone mettendo in luce lo sforzo progettuale effettuato dal produttore cinese.

redmi note 3 teardown 08

La scocca del nuovo modello è larga quanto quella del predecessore, spessa 0.4 mm in più e alta 2 mm in più, un aumento delle proporzioni praticamente nullo a fronte però dell'adozione di un'enorme batteria da 4000 mAh di 3 GB di RAM anziché 2 e di un sensore biometrico per la lettura delle impronte digitali. Alcuni di questi componenti inoltre sono ora più vicini tra loro di quanto lo fossero nel Redmi Note 2 e per questo motivo in alcuni punti Xiaomi ha inserito della pasta termica che aiuti la dissipazione ed eviti l'accumulo eccessivo di calore.

Molto interessante infine come sempre è anche conoscere la tipologia di alcuni componenti, in particolare il Redmi Note 3 utilizza un sensore FPC 1022 per le impronte digitali e un sensore fotografico Samsung ISOCELL S5K3M2.